Truffa aggravata per l’illecito conseguimento di finanziamenti comunitari e connessa responsabilità della persona giuridica per illecito amministrativo dipendente da reato: queste, all’esito di una complessa indagine condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Cagliari, sono le ipotesi formulate dal G.I.P del Tribunale di Cagliari e dalla Procura della Repubblica di Cagliari, che hanno portato all’emissione di un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di somme di denaro pari a 972.342 euro.
Destinatari del provvedimento, una società operante nel settore della produzione di software – con sede iniziale a Brescia e poi in provincia di Milano – ed il Presidente del Consiglio di Amministrazione pro tempore.
L’attività scaturisce dalle investigazioni incentrate sul corretto utilizzo di finanziamenti comunitari sovvenzionati mediante i Pacchetti Integrati di Agevolazioni (P.I.A.) che erano stati richiesti ed ottenuti dalla società per la creazione e lo sviluppo di una infrastruttura informatica di sicurezza avanzata, con metodologie e tecnologie di cyber security, denominata “PISDAS” (Piattaforma Integrata Servizi Digitali Avanzati Sicuri).
Questa architettura informatica sarebbe dovuta essere stata realizzata attraverso l’utilizzo di risorse umane reperite all’interno del territorio sardo, con competenze specialistiche di informatica e telecomunicazioni (analisti e progettisti software, laureati in ingegneria, in fisica o informatica) ed impiegati in una sede stabile nel territorio regionale.
In base agli esiti delle indagini svolte dai finanzieri, sarebbe stata fraudolentemente certificata la realizzazione del software in una unità produttiva con sede nel territorio della Sardegna, affermando inoltre che i ricercatori e tutto il personale impiegato avesse lavorato a Cagliari: il tutto attraverso l’esibizione di documentazione ed attestazioni delle quali si assume la falsità, che hanno consentito di far ottenere alla società le prime due tranche di contributo, per un totale di 972.342 euro, ingannando i funzionari del Centro Regionale di Programmazione della Regione Autonoma Sardegna, deputati all’istruttoria dell’istanza di finanziamento ed al controllo del rispetto dei requisiti previsti nel bando.
Grazie all’intervento delle Fiamme Gialle è stato bloccato l’ulteriore ed ultimo pagamento di 769.356 euro e revocato l’intero contributo.
Il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Cagliari, condividendo le risultanze investigative e le conseguenti proposte cautelari avanzate dalla Procura della Repubblica cagliaritana, ha, quindi, disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie pari a 972.342 euro, corrispondenti alle somme indebitamente percepite dalla suddetta società milanese.
Allo stato, la Procura della Repubblica di Cagliari ha iscritto nel registro degli indagati i 3 soggetti menzionati per truffa aggravata, oltre che la società, per la medesima ipotesi delittuosa, in ragione delle responsabilità ricadenti in capo alle persone giuridiche per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato.
Fonte: comunicato stampa
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