Economia

Bonus acqua potabile 2023, al via le domande

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ROMA – La Legge di Bilancio 2023 ha rinnovato l’agevolazione fiscale nota come bonus acqua potabile. La misura consiste nel poter usufruire del credito d’imposta del 50% per le spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento, addizione di anidride carbonica dell’acqua potabile erogata dagli acquedotti. Obiettivi principali del bonus acqua potabile sono razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di plastica delle bottiglie d’acqua minerale.

L’importo massimo del bonus acqua potabile è fissato a 1.000 euro per ogni abitazione per le persone fisiche e 5.000 euro per ogni immobile adibito ad attività commerciale o istituzionale per esercenti attività d’impresa, arti, professioni e per gli enti non commerciali. Non sono previsti limiti ISEE. Il bonus può essere utilizzato in compensazione con modulo F24 o in alternativa per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino all’esaurimento dell’importo dell’agevolazione. L’importo delle spese sostenute deve essere comprovato da fattura elettronica o documento commerciale che riporti il codice fiscale del soggetto richiedente il bonus. Il pagamento delle spese sostenute deve essere effettuato con versamento bancario, postale o altro metodo comunque non tramite contanti.

La domanda va inviata entro il 28 febbraio 2023 all’Agenzia delle entrate, accedendo all’area riservata sul sito web dell’Agenzia nella sezione “Servizi”, categoria “Agevolazioni”, alla voce “Credito d’imposta per il miglioramento dell’acqua potabile”. In alternativa è possibile inviare la comunicazione dopo averla predisposta in un file conforme a parametri tecnici indicati nella scheda informativa. In questo caso i file saranno sottoposti a controllo di conformità tramite apposito software fornito dall’Agenzia delle entrate, senza tale controllo i file saranno scartati. Inoltre, le informazioni sugli interventi effettuati devono essere trasmesse in via telematica all’Enea.

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