ROMA – Ancora rincari sul prezzo della benzina. Il monitoraggio mostra medie ancora in salita dopo la fiammata di inizio anno conseguente al rincaro delle accise. La verde ha toccato oggi, in modalità servito, un prezzo medio praticato di 1,965 euro/litro. La media del diesel servito è 2,023 euro/litro (contro 2,016 valore del 5 gennaio), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi compresi tra 1,968 e 2,087 euro/litro (no logo 1,929). Per i consumatori si tratta di una stangata che per un pieno di 50 litri vuol dire in media 9 euro in più circa rispetto a dicembre, e +214 euro su base annua per automobilista, rileva il Codacons.
“Non si capisce poi come due pompe dello stesso marchio, ma ubicate in zone diverse, possano vendere lo stesso carburante con differenze di prezzo di anche 20 centesimi di euro”, evidenzia l’associazione dei consumatori. L’impennata si è avuta con l’inizio del nuovo anno, quando il governo non ha rinnovato il taglio delle accise voluto dal precedente governo Draghi per calmierare l’effetto rincari. Anche allora il prezzo alla pompa aveva superato i due euro al litro ma con una quotazione del greggio che era superiore a quella attuale che oggi si attesta intorno agli 80 dollari al barile per il Brent e poco sotto per il Wti.
Le accise sono risalite di 10 cent a partire dal primo dicembre e poi dal primo gennaio non è stato rinnovato il taglio rimasto di 18,3 centesimi. Qualche azienda ha iniziato a raccomandare piccoli tagli su prezzi di diesel e Gpl ma l’effetto è infinitesimale e non si è ancora trasferito sui listini. Per questo il Governo ha deciso di vederci chiaro. Il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, ha dato mandato alla Guardia di finanza, Nucleo speciale beni e servizi, di effettuare un monitoraggio per accertare eventuali speculazioni tra prezzo di acquisto e momento degli acquisti e vendita, con le accise ora a livello pieno.
Mentre il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, ha dato mandato a Mister prezzi, Benedetto Mineo, Garante per la sorveglianza sui prezzi, di monitorare la dinamica dei prezzi e ha deciso di convocare per la prossima settimana anche le associazioni dei consumatori che hanno presentato denunce in procura sui rincari. Mr Prezzi, come rilevano i cosnumatori, in realtà non ha poteri sanzionatori. Può solo segnalare anomalie al ministero che le riporta all’Antitrust e sollecitare la Gdf. Per questo i consumatori chiedono di potenziare i poteri delle istituzioni preposte.
Per le imprese il caro benzina rappresenta uno dei motivi di “forte preoccupazione” sulla crescita di quest’anno, come evidenziato dalla Cna, già messa a dura prova dai rincari dei prezzi dell’energia più in generale. Per i benzinai invece le cause dei rincari non vanno ricercate tra i gestori, messi sul banco degli imputati: “C’era forse qualche illuso – rileva la Fegica – che poteva immaginare come il ritorno alla condizione precedente allo ‘sconto Draghi’ (30,5 centi/lt), introdotto a marzo 2022, avvenisse senza alcun contraccolpo? Il governo appare smarrito, disarmato e senza alcuna volontà di risalire la filiera per non disturbare i ‘poteri forti’ che continuano a drenare risorse ai cittadini e all’Erario”, scrivono in una nota in cui invitano il governo a mettere mano a una riforma complessiva del settore troppo a lungo rinviata.
Comment here