Il mondo del basket si è fermato a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19. Ajonoas ha avuto il piacere di intervistare Marco Spissu, playmaker della Dinamo Sassari:
Ciao Marco, innanzitutto come stai e come stai affrontando la quarantena?
Io sto bene, la quarantena la affronto allenandomi, guardando la tv e facendo videochiamate con la mia famiglia e i miei amici.
Coach Pozzecco nelle scorse settimane ha detto che sei l’orgoglio di questa regione, come Totti nella Roma lo è stato di una città. Come ti senti nel rivestire questo ruolo e che rapporto hai col tecnico?
Sicuramente le sue parole mi hanno riempito d’orgoglio, mi aiutano sempre ad essere un ragazzo più responsabile e a lavorare ancora di più. Non mi pongo limiti, ho sempre voglia di migliorare. Il rapporto con Poz è speciale, ci capiamo subito, basta uno sguardo.
Hai fatto l’esordio in Nazionale contro la Russia a Napoli. Che ricordi hai di quel giorno e che emozioni porterai con te di quel giorno?
Quello del debutto in Azzurro con la Nazionale è un ricordo bellissimo, un sogno nel cassetto che sono riuscito ad aprire, l’emozione pre-partita la porterò sempre dentro di me.
Vista l’emergenza sanitaria in corso, la stagione si è conclusa così: anzitempo e con un nulla di fatto. Pensi che lo scudetto andrebbe comunque assegnato?
Mah francamente non saprei, probabilmente se fossi un giocatore della prima in classifica se venisse assegnato lo scudetto non lo festeggerei. Mancavano ancora tre mesi alla fine della stagione e in tre mesi, con i playoff di mezzo, sappiamo che può succedere di tutto.
Qual è l’obiettivo personale di Marco Spissu?
Il mio obiettivo è quello di migliorare ogni giorno e di vincere più trofei possibili a livello di squadra. Il sogno è un giorno giocare l’Eurolega, ma la strada è ancora lunga e non ho fretta.
In questo scorcio di stagione avete vissuto un’esperienza diciamo particolare in occasione della sfida contro Burgos. Ci racconti cosa è successo e come avete vissuto quei momenti?
A Burgos siamo stati in albergo due giorni, praticamente senza allenarci. Non si sapeva se avremmo potuto giocare oppure no, per la sicurezza di tutti era importante giocare a porte chiuse. Abbiamo fatto e disfatto le valigie almeno tre volte in due giorni. Poi alla fine abbiamo giocato, ma abbiamo capito che loro non avevano la minima idea di cosa andavano incontro e quale fosse la situazione, e purtroppo i dati che arrivano da lì lo dimostrano.
Qual è la prima cosa che farai dopo che finirà l’emergenza? Andrai a pescare o correrai subito al palazzetto?
La prima cosa che farò, sarà andare a vedere la mia famiglia, poi penserò ad allenarmi e andare al mare a pescare. Ora che la stagione è finita, purtroppo avremo un po’ più di tempo libero, ci sarà spazio per tutto, ma l’importante adesso è seguire le regole e restare a casa.
Un saluto ai tuoi tifosi?
Un caro saluto ai tifosi con la speranza di poterci vedere presto al Palazzetto: siete la nostra forza, siete la nostra famiglia. Non vedo l’ora di vedervi!! Forza Dinamo!
Fonte foto: https://www.facebook.com/dinamosassariofficial/
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