Il ciclismo è in lutto dopo la tragica scomparsa di Davide Rebellin travolto e ucciso da un camion mentre si allenava in sella alla sua bicicletta. Il Presidente della FCI Cordiano Dagnoni, ha voluto esprimere tutto il cordoglio per la tragedia: “La scomparsa di Davide ci ferisce profondamente per ben due motivi. Prima di tutto perché una tragica notizia vede coinvolto ancora una volta un ciclista. Pur non conoscendo ancora bene le dinamiche dell’incidente, è evidente che ancora molto bisogna fare in questo Paese riguardo la cultura del rispetto. Ci tengo a sottolineare che il nostro sport vive sulla strada, soprattutto in occasione degli allenamenti. E’ da tempo che la Federazione sollecita le Istituzioni ad intervenire con provvedimenti adeguati. Poi perché tocca un componente della nostra grande famiglia, che ci ha entusiasmato con le sue imprese e che ha corso nel gruppo fino ad un mese fa. La bicicletta era la sua vita, anche adesso che aveva deciso di smettere, ed è un destino beffardo quello che l’ha travolto. Il mio pensiero va, in questo momento, ai suoi cari, ai quali rivolgo un commosso abbraccio a nome mio personale, di tutto il consiglio federale, e della grande famiglia del ciclismo”.
Sul tema della sicurezza Dagnoni ha precisato ad Adnkronos: “Noi come federazione insistiamo sulla sicurezza, ma devono comprendere a livello governativo. E’ un problema per allevare nuovi talenti? Noi stiamo spingendo sulle amministrazioni locali per impianti protetti e sicuri, e anche per ciclabili vere e non ciclopedonali. Bisognerebbe copiare la cultura dei paesi scandinavi dove la bici è super rispettata. Bisogna investire su queste strutture. E poi gli impianti sono anche strumenti di aggregazione”.
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