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COREA DEL SUD: IL VOTO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

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Distanza interpersonale tra gli elettori, mascherine, guanti e controlli della temperatura, cabine elettorali disinfettate quasi dopo ogni votante. Con queste rigorose misure (in realtà le misure preventive han funzionato dagli esordi della pandemia) in Corea del Sud si è votato per il rinnovo del Parlamento: a trionfare è stato il Partito democratico del presidente Moon Jae-in. Questo voto è importante, poichè trattasi del primo Paese di peso (oltre 50 milioni di abitanti, dodicesima economia a livello mondiale)  ad andare alle urne ai tempi del coronavirus.

Trionfo dunque per il presidente Moon, premiato in particolare per le politiche di contenimento del Covid-19, nonostante all’inizio, quello Coreano, risultasse uno dei Paesi colpiti più duramente. Si aggiudica così la maggioranza assoluta in Parlamento, con 180 seggi sui 300 disponibili.

I nuovi contagi da coronavirus sono ai minimi storici da febbraio con meno di trenta casi al giorno, per un totale di circa 10.500 (e 225 morti)  dallo scoppio della pandemia. Il governo non ha mai abbassato la guardia ed è riuscito ad evitare il lockdown grazie ad uno straordinario piano di test e misure di tracciamento di positivi al virus. Seul ha scelto di non chiudere le frontiere ma di testare tutti coloro che arrivano negli aeroporti: immediatamente chi ha sintomi, nel giro di tre giorni gli altri. Poi ne tracciano gli spostamenti, senza troppi fronzoli sulla privacy.

La gestione emergenziale ha pagato, visto che Moon è riuscito a far dimenticare sia il rallentamento dell’economia sia gli scandali di corruzione che avevano coinvolto alcuni suoi uomini di fiducia.

Un seggio è stato ottenuto da Thae Yong-ho, ex numero due dell’ambasciata nordcoreana a Londra, dove disertò nel 2016. Yong-ho è stato eletto nel collegio maggioritario di Gangnam, roccaforte conservatrice tra le più ricche del Paese. È il primo disertore nordcoreano ad approdare nell’Assemblea nazionale con i voti diretti dei cittadini del Sud:  fondamentale il sostegno del Partito Unito del Futuro. Ha raccolto il 58,4% dei voti, superando di 20 punti Kim Sung-gon, parlamentare del Partito Democratico.
“Non ero sicuro che i residenti di Gangnam potessero scegliere una persona del Nord. La Corea del Sud è il mio Paese e Gangnam è la mia città”.

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