Politica nazionale e estera

Il Re Mohammed VI presenta il bilancio del Programma di Sviluppo in Sahara e il gasdotto Marocco Nigeria

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In occasione del 47° anniversario della Marcia Verde, il Re Mohammed VI ha rivolto un discorso alla Nazione domenica 6 novembre nel quale ha voluto in primo luogo sottolineare che se questa gloriosa epopea ha permesso, a suo tempo, “la liberazione della terra depredata” dalla Spagna, d’ora in poi, “le Marce che guidiamo senza tregua hanno, vocazione di assicurare al cittadino marocchino le condizioni di una vita dignitosa, in particolare in questi territori che tanto amiamo”.

“Il nostro approccio per difendere la marocchinità del Sahara parte da una visione integrata che unisce, all’azione politica e diplomatica, la promozione dello sviluppo socio-economico e umano della regione”, ha affermato il Sovrano, prima di precisare che è con questo in considerazione che vi rientra il Programma di Sviluppo per le Province Meridionali, firmato a Laayoune nel novembre 2015 e a Dakhla nel febbraio 2016 dotato di un budget di oltre 77 miliardi di dirham di cui il tasso di realizzazione dei progetti avviati nell’ambito di questo programma è molto positivo.

“Questo programma di sviluppo integrato è progettato per avviare vere dinamiche economiche e sociali nella regione. La sua vocazione è stimolare, in questi territori, la creazione di posti di lavoro, garantire un clima favorevole agli investimenti, fornire loro le infrastrutture e le attrezzature di cui hanno bisogno”. Un progetto ambizioso che “risponde esattamente alle preoccupazioni e alle aspettative della popolazione delle Province meridionali, e la responsabilità di supervisionare la realizzazione dei progetti che lo compongono spetta agli enti locali e ai consigli eletti”.

A questo riguardo, il Re Mohammed VI ha accolto con favore i risultati positivi raggiunti di questo programma, a circa sette anni dal suo lancio, con un tasso di impegno vicino all’80% del budget stanziato.

Nel dettaglio, il Sovrano ha indicato che “la superstrada Tiznit-Dakhla è già in fase di completamento, il collegamento della regione alla rete elettrica nazionale è infatti assicurato e le sue reti di comunicazione hanno beneficiato di un piano di potenziamento e ampliamento, e il progetto di centrali solari e eoliche previste nel programma sono state completate”. Inoltre, ultimati gli studi e le formalità amministrative relative al grande porto di Dakhla Atlantico e a breve inizieranno i lavori di costruzione.

Per quanto riguarda il campo economico, catalizzatore di sviluppo, il Re ha affermato che sono stati realizzati una serie di progetti nell’ambito del settore per lo sviluppo e la lavorazione dei prodotti della pesca, notando che migliaia di posti di lavoro sono stati creati e proposti agli abitanti della regione. Oltre sei mila ettari sviluppati a Dakhla e Boujdour sono stati messi a disposizione dei giovani agricoltori della regione e che, inoltre, la maggior parte dei progetti pianificati nei settori fosfato, acqua e servizi igienico-sanitari mostrano tassi di realizzazione avanzati.

Nel campo sociale e culturale, il Sovrano ha precisato che sono state registrate diverse realizzazioni nei settori della sanità, dell’istruzione e della formazione, rilevando che le iniziative di lavoro autonomo e la promozione della lingua e della cultura Hassania, iscritte nel cuore dell’Unione nazionale identità, sono stati sostenuti.

In correlazione con questo contesto di responsabilità nazionale, il Re Mohammed VI ha esortato il settore privato a “mantenere l’impegno assunto per aumentare il livello degli investimenti produttivi in ​​queste province e porre particolare l’accento sui progetti a vocazione sociale.

Nello stesso discorso il Sovrano ha ribadito l’attaccamento del Marocco alla profondità africana tramite Sahara marocchino che ha sempre costituito un collegamento umano, culturale ed economico con Africa, e ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza del progetto del gasdotto Marocco-Nigeria destinato alle generazioni presenti e future e che opera a favore della pace, dell’integrazione economica del continente africano e del suo sviluppo comune perché oltre al Marocco e alla Mauritania, questo gasdotto offre ai quindici paesi di ECOWAS, “opportunità e garanzie in termini di sicurezza energetica e sviluppo socio-economico e industriale”. Per il Regno, il Gasdotto Nigeria-Marocco rappresenta “più di un progetto bilaterale tra due Paesi fratelli”, ha sottolineato il Sovrano, esprimendo l’auspicio che sia un progetto strategico benefico per l’intera regione africana dell’ovest di 15 paesi e di oltre 440 milioni di abitanti, e consentirà di collegare l’Africa all’Europa.

Tale progetto avviato nel 2016 dal Re Mohammed VI e dal Presidente della Nigeria, Muhammadu Bouhari è stato rafforzato dal Memorandum d’intesa, firmato di recente a Rabat, con la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) a Nouakchott con Mauritania e Senegal, segna una tappa fondamentale nel processo di realizzazione del progetto e rispecchia l’impegno dei paesi interessati a “contribuire alla realizzazione di questo progetto strategico e illustra la loro volontà politica di assicurarne il successo”, ha confermato il Re Mohammed VI.

Di Belkassem Yassine

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