Nella giornata di ieri la Guardia Costiera di Cagliari, nell’ambito delle attività mirate a contrastare illeciti in materia di pesca, ha sequestrato 110 nasse irregolari disseminate nei fondali marini del golfo di Cagliari. Gli attrezzi erano segnalati in maniera irregolare in violazione anche delle norme in materia di sicurezza della navigazione marittima e non erano attribuibili a pescatori professionali.
Le nasse apparivano in condizioni precarie ma comunque erano suscettibili di costituire trappole letali per pesci, crostacei e molluschi nonché un concreto pericolo per la navigazione, non essendo segnalate in maniera tale da essere riconoscibili dai naviganti.
Nel rispetto della vigente normativa le nasse verranno ora confiscate a cura della Capitaneria di porto, al fine di prevenire il reiterarsi dell’illecito.
Sempre nell’ambito dell’attività di tutela delle risorse ittiche, personale del Centro Controllo pesca della Guardia Costiera di Cagliari ha effettuato ieri una attività di controllo del prodotto ittico in vendita presso un mercato cittadino, che ha portato al sequestro di una partita di gambero rosso pescato e commercializzato in violazione delle norme in materia di tutela della salute pubblica e dell’ambiente. In particolare il prodotto ittico era stato posto in vendita da due venditori al dettaglio senza alcuna tracciabilità – necessaria a consentire la conoscenza della provenienza e dunque la salubrità del prodotto – nonché in un periodo nel quale la pesca e la commercializzazione del gambero rosso sono vietate dalla normativa europea così come recepita a livello ministeriale allo scopo di favorire la riproduzione della specie. Per tale violazione due commercianti sono stati sanzionati per un totale di 3000 euro, suscettibili di aumentare fino ad un massimo di 9000 complessivi qualora i trasgressori non si avvalgano del pagamento in misura ridotta.
Le attività compiute sono finalizzate a prevenire, contrastare e perseguire comportamenti dannosissimi per l’ecosistema marino che danneggiano altresì i pescatori professionisti, depauperando le risorse marittime in pregiudizio di chi opera nel rispetto della sostenibilità dello sfruttamento delle stesse risorse ittiche.
Fonte: Comunicato Stampa
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