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Vittime terremoto dell’Aquila del 2009: secondo la Giudice avrebbero avuto una “condotta incauta”

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“Restarono a dormire nell’edificio crollato” per questo motivo i risarcimenti sarebbero stati tagliati per concorso di colpa. Questa è la sentenza della giudice del Tribunale civile dell’Aquila chiamata a deliberare sulla richiesta di risarcimento avanzata dai familiari di alcune delle persone che persero la vita nel crollo del palazzo di via Campo di Fossa.

Secondo la giudice, le 29 persone che si trovavano all’interno del palazzo di sei piani che sono rimaste uccise durante il terremoto nel 2009, avrebbero avuto una “condotta incauta”.

Il caso

Secondo quanto riportato nella sentenza il magistratoha previsto che il costruttore dell’edificio (un palazzo di sei piani in cui persero la vita 29 persone) e i ministeri delle Infrastrutture e dell’Interno risarciscano i familiari delle vittime. La colpa nello specifico è da attribuire al 40% al costruttore, ai ministeri, per le omissioni di Genio civile e Prefettura, il 15% ciascuno. Quanto resta, il 30%, è invece da imputare alle vittime stesse, colpevoli di essere rimaste a dormire nell’edificio. Secondo il giudice infatti la loro fu una condotta “obiettivamente incauta” visto che si erano verificate “due scosse nella serata del 5 aprile e poco dopo la mezzanotte del 6 aprile”.”

Le dichiarazioni dell’avvocato,  madre di una studentessa 25enne morta il 6 aprile 2009 nel crollo della casa di Via Campo di Fossa

“È una sentenza che ci ha meravigliato: ma da dove è venuto questo concorso di colpa? Persino la Cassazione ha confermato la condanna per uno dei componenti della Commissione Grandi Rischi”. È il commento dell’avvocato Maria Grazia Piccinini, madre di Ilaria Rambaldi, studentessa 25enne morta il 6 aprile 2009 nel crollo della casa di Via Campo di Fossa. “Come si può dire oggi che i ragazzi dovessero stare fuori quando tutti ricordano certe rassicurazioni? – prosegue la mamma di Ilaria – Sconcerta poi che questo giudice che ha già fatto sentenze di risarcimento per il sisma, si ricordi di questa cosa solo ora”. La verità, ribadisce l’avvocato, è che “questi ragazzi andarono a dormire alle due di notte perché si erano sentiti dire che più ‘scossette’ c’erano, più energia si scaricava. La verità è che furono rassicurati”.

Fonte: stampa locale

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