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Un viaggio nel tempo attraverso i Murales: il lavoro, i sacrifici e la passione di un giovane artista domusnovese

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Attraverso le pareti dei muri del suo paese cerca di raccontarne la storia e le tradizioni, ma non solo, perché nel suo quartier generale ovvero il suo studio da tatuatore, dove questo giovane artista, cerca di raccontare le storie delle persone nei loro corpi che decidono di farsi tatuare.

Mariano Caredda conosciuto come “Ziu” si è creato una professione, anzi ha fatto della sua passione il suo lavoro e dopo aver girato in lungo e in largo il Sulcis e la Sardegna lasciando tracce importanti della sua arte, da quattro anni è diventato imprenditore producendo arte a 360°.

Partito dalla sua passione per il disegno Mariano ha conosciuto l’epoca d’oro della Street Art nel Sulcis, come writer ha fatto parte anche di una crew e dipinto nei muri di tutta l’isola, vantando anche il primo murale ad Ales dedicato alla figura di Antonio Gramsci e il primo murale domusnovese in via A.De Gasperi a tema apistico, poi si è appassionato al mondo dei tatuaggi e ha deciso di investire tempo, passione e risorse nell’imparare questa nobile arte fino a quando stanco del suo lavoro di ponteggista in raffineria ha deciso di rischiare scegliendo di crearsi una sua attività che ad oggi tra murales e tatuaggi gli sta dando enormi soddisfazioni.

Nel suo studio ci spiega il suo lavoro, una ricerca continua che compie prima di mettere nero su bianco le sue opere d’arte sulle varie superfici sia murarie che corporee, del significato che per lui hanno i tatuaggi che per lui rappresentano “la storia, il vissuto, le passioni della persona che decide di tatuarsi un momento particolare, un simbolo della sua vita” e notiamo come quanto in maniera meticolosa e precisa tenga ai minimi particolari delle sue opere d’arte.

Ci confida però anche le difficoltà che da ragazzo incontrava nel far conoscere l’arte dei graffiti e dei murales nel territorio, le paure incontrate: soprattutto nel periodo pandemico durante il quale con la sua tenacia è riuscito a mantenere in piedi la sua creatura, ma anche la sua contentezza nel dirci come ormai lui e il suo studio siano ormai un’unica entità e di come sia contento e orgoglioso di coltivare il suo lavoro che per lui è passione.

Nel suo quartier generale i riferimenti maggiori sono legati alla sua passione per la storia e le tradizioni della Sardegna, alla cultura hip hop, al Baseball e alla Caccia grossa che sono le sue passioni più grandi dopo quella del disegno, tutte passioni che orgogliosamente si è fatto dipingere nel suo corpo: una dimostrazione forte del suo modo di intendere l’arte del tatuaggio.

Nella chiacchierata con “Ziu” scopriamo anche che tra i visitatori del suo studio c’è anche Randagiu Sardu, esponente del raggamuffin sardo al quale è legato da un’amicizia fraterna e da appassionato della cultura hip hop sarda ci parla anche della sua amicizia con i Menhir, storico gruppo rap nuorese, che, come sottolinea lui, “ha anche radici domusnovesi, perché la madre di uno dei due componenti (Alessandro noto Kappa) è di Domusnovas” e con Quilo componente dei Sa Razza.

La chiacchierata è davvero lunga, Mariano decide così di parlarci dei suoi lavori artistici:

Ciao Mariano, come stai? Come è nata l’idea dei Murales rappresentati parte della storia e della cultura di Domusnovas?

Il progetto dei murales è stato presentato nel 2018 dalla vecchia amministrazione e proseguito poi con quella attuale, nato per dare colore e decorazione al paese, un’idea data da me, visto che qui a Domusnovas non c’era un murale che raccontava un po’ la storia del nostro paese… per ora ci siamo fermati sui messaius e sulla maschera tradizionale di S’Arau, con il prossimo racconterò partendo da una vecchia fotografia la miniera e il suo lavoro… un progetto che spero sproni il paese nell’offrire pareti per poter dare colore e abbellirlo allo stesso tempo e magari creare qualcosa che permetta di avvicinare tanti giovani all’arte… la mia idea è sempre stata fin da quando ero ragazzino di fare in modo che Domusnovas diventasse un Paese Museo, un po’ come Orgosolo, San Sperate, San Gavino e tanti altri paesi… non è facile ma piano piano ci riusciremo.”

Nei tuoi lavori traspare una connessione con la tua passione per la Sardegna, tu sei riuscito tra tante difficoltà, sacrifici e passione a rimanere nella tua terra creandoti una tua attività…

Io alla fine sono molto patriottico e non ho mai pensato di partire fuori, lavoravo in raffineria a contratti e mandavo avanti la mia passione disegnando di tasca mia cercando di crearmi un personaggio, poi alla fine stanco degli orari di lavoro che facevo, ho provato a rischiare, investendo, pensando se poteva andare o no… alla fine dopo quattro anni posso dire che sono ancora qui, i costi non sono elevati bisogna credere nei propri sogni e non ascoltare gli altri, ma puntare su quello che si vuole fare.”

Perché secondo te tanti giovani della nostra età non cercano di investire nelle loro passioni creando lavoro? Colpa della burocrazia, dei costi altissimi richiesti per avviare le attività o mancanza di idee?

Ora come ora vedo che i giovani di oggi non hanno voglia di buttarsi, creare, inventarsi… è brutto dirlo ma purtroppo è così, vogliono tutto e subito! Quando la più grande soddisfazione è crearsi e dire agli altri: ecco cosa sono riuscito a fare da solo.”

Un’ultima domanda: meglio una Domusnovas patria dei murales o patria del tatuaggio in Sardegna? Potrebbe essere un punto di inizio per una svolta turistica!

Eh, patria del tatuaggio è un parolone, ci sono tanti studi e grandi tatuatori in tutta la Sardegna, nel mio piccolo mostro ciò che sono in grado di fare, per quanto riguarda Domusnovas patria dei murales, vorrei che venisse nominata oltre che per le nostre Grotte anche per l’arte che il paese sfoggia… potrebbe essere una svolta turistica, come nei paesi che ti ho nominato prima.”

 

di Gianmatteo Puggioni

 

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