Anche gli scrittori ai tempi del coronavirus per trascorrere le lunghe giornate passate in casa si inventano nuovi modi per interagire con i loro lettori ma soprattutto perché colti dalla nostalgia di quelle piccole cose che si fanno per abitudine e che solo in momenti come questi ci si accorge dell’importanza. Nasce così sul canale youtube della scrittrice sarda Michela Murgia “Buon vicinato”: delle conversazioni con la collega di penna Chiara Valerio dove tutti i giorni, per una ventina di minuti, chiacchierano su tutto anche di cose superflue. Durante uno di questi incontri mentre discutevano di quale tipo di musica ascoltino durante le lunghe giornate, la Murgia dirotta il discorso sul cantautore Franco Battiato definendo i testi delle sue canzoni come delle “minchiate assolute”. Non d’accordo e nettamente contraria la Chiara Valerio che smonta, con le sue analisi, le affermazioni della Murgia.
Al di là delle preferenze musicali e delle osservazioni se Battiato sia o meno un intellettuale, resta il fatto che il cantautore siciliano ha fatto la storia della musica italiana contemporanea, componendo brani che resteranno nella storia e nei ricordi di tutti coloro che, a partire degli anni ’80, le ascoltavano, le ascoltano e le ballavano. Ma sono canzoni che resteranno anche per le generazioni future e quelle attuali che in alcune di esse, del passato e del presente, si riconoscono perché, comunque, trasmettono emozioni e suggestioni che le parole, talvolta, non riescono a infondere. E anche in questo, Battiato, fa la differenza dando significati diversi alle parole che non sempre vivono di significati conosciuti ma possono spaziare e avere un senso differente a quello comune, quello che probabilmente alla Murgia è sconosciuto.
La scrittrice sarda non paga comunque delle sue affermazioni, e quindi convinzioni, scrive a supporto del video che “C’è un misterioso equivoco in forza del quale Franco Battiato gode di un’aura da intellettuale che non ha alcun appoggio sui suoi testi. Non sappiamo se sia la suggestione indotta dall’uso di parole difficili e geografie esotiche o la fascinazione del misticismo orientale evocato (ma mai dispiegato) nei testi di Fleur Jaeggy. Ci resta però un dubbio: è se il vero gesto intellettuale di Battiato fosse semplicemente l’elettronica?”
Franco Battiato invece è un concentrato di tante cose che va dall’artista scanzonato all’intellettuale; nella sua poliedricità è sempre alla ricerca infinita di quel “Centro di gravità permanente” che a tanti risulta sconosciuto, probabilmente anche alla Murgia. Ascoltare la musica di Battiato è al pari della lettura di un libro, di quelli che ti fanno sognare e soprattutto riflettere. Forse per questo la Murgia non lo capisce!
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