Via in Veneto ai prelievi sierologici per cercare la presenza di anticorpi contro il coronaviru. Frena Fontana che ipotizza una seconda ondata del coronavirus in autunno.
L’iniziativa è del governatore del Veneto Zaia, ci vuole circa un’ora per il risultato dello screening e costa circa 10 euro cad. Come anticipato due giorni fa i primi test sono riservati a centomila tra personale sanitario e ausiliari che operano nelle strutture ospedaliere pubbliche e private ed il personale impiegato nelle case di riposo.
Il Veneto ha acquistato il test prodotto da Snibe Diagnostics e commercializzato in Italia da Medical Systems: è il primo kit certificato Ce arrivato in Italia e può essere eseguito con macchinari già presenti nei principali laboratori del Veneto.
“Le analisi rilevano la presenza degli anticorpi che confermano l’avvenuto contatto con il virus e la successiva risposta di difesa – conferma Luca Zaia -e servono ad assegnare una sorta di patente di immunità. In questo momento la sperimentazione è nelle mani dei laboratori di microbiologia dell’ Università di Padova e Verona
“Se questa ipotesi sarà validata- ha aggiunto Zaia oggi da Venezia- sarà un inevitabile strumento per il rientro al lavoro. La partita è in mano al mondo scientifico, noi stiamo recependo le indicazioni che condividiamo e le trasformiamo in decisioni operative. Sono convinto – ha concluso – che finora abbiamo ascoltato quelli giusti”.
Questo passaggio è un tassello fondamentale per la ripartenza della regione che avverrà in maniera graduale e con criterio. “Nessuna leggerezza -sottolinea Zaia- vogliamo che i veneti possano fare un “giro” solo, sarebbe un trauma riaprire per poi richiudersi”.
Il governatore Fontana cauto sull’ iniziativa del Veneto, oggi come riportato dal bollettino della Protezione Civile i numeri in regione sono in linea, certamente è un altro giorno positivo ed i contagi rallentano.
“Secondo alcuni scienziati c’è il rischio che alla ripresa del virus influenzale di ottobre e novembre ci possa essere una ripresa anche del coronavirus- ha riportato Fontana- non possiamo abbassare la guardia”.
“Non sarà necessario smontare i letti dell’ospedale allestito alla Fiera di Milano- conclude Fontana- ma lasciare che rimangano come garanzia per quello che dovesse, speriamo mai, succedere in futuro”.
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