Usai: "L'imbocco della Galleria Chessa, sito minerario straordinario tutelato dal Ministero dei Beni Culturali, messo all'asta come parcheggio"
A sottolineare questa decisione presa dal’Igea (ex Società Italiana Miniere S.p.A.) è il primo cittadino di Iglesias Mauro Usai. La polemica nasce dopo che la ex S.I.M. S.p.a ha deciso di mettere all’asta diversi beni minerari in diversi Comuni nel Sud della Sardegna. Svendere il patrimonio storico e culturale che ci rappresenta agli occhi del mondo è un gesto che è apparso a molti ignobile. Soprattutto considerando che non ci sono vincoli nella gestione dei beni che verrebbero ceduti all’asta a privati cittadini. Bisogna sottolineare che i beni minerari non saranno venduti, ma dati in gestione con contratto a cauzione di locazione annuale. La proprietaria resterebbe comunque l’Igea.
“Ecco come viene considerata la nostra storia e il sacrificio dei nostri padri: un parcheggio in affitto.
200 euro annui base d’asta.” Questo quanto scritto da Usai in un post pubblicato sul suo profilo Facebook a proposito dell’ingresso della Galleria Chessa. Purtroppo vedendo la foto di copertina del nostro articolo, allegata al bando dell’Igea, sorgerebbe il dubbio che la zona sia già utilizzata come parcheggio.
“L’ufficio legale del comune di Iglesias – aggiunge il Sindaco – è già al lavoro per bloccare questo scempio. Non ci sono parole per descrivere quanto sta accadendo. Una cosa è certa: i nostri concittadini non dimenticheranno facilmente questa umiliazione.”
Sempre nel suo profilo personale di Facebook, il Sindaco ha pubblicato diversi post dove “denuncia” le decisioni discutibili che sta prendendo l’Igea nei confronti del territorio minerario.
“IGEA METTE ALL’ ASTA I BENI MINERARI. Adesso basta – scrive il sindaco Mauro Usai – Non permetterò per nessuna ragione che l’eredità dei nostri padri minatori, venga messo all’asta come si fa con la roba vecchia su ebay.
Sono anni che aspettiamo una risposta da parte della Regione alle innumerevoli richieste che i Comuni minerari, Iglesias in testa, hanno presentato per l’acquisizione e lo sviluppo dei progetti sulle aree minerarie.
Anni in cui ci viene detto che per dare seguito alle richieste, occorre modificare la legge 33/1998 (sarebbe sufficiente un’interpretazione autentica da parte del Consiglio Regionale).
Anni in cui Igea dice di non aver nessuna autorizzazione da parte della Regione per la cessione dei beni ai comuni, ma evidentemente è autorizzata a farlo nei confronti privati.
L’Europa ha messo a disposizione un mare di finanziamenti che potrebbero essere utilizzati per la rigenerazione di gran parte del patrimonio, così come altri paesi europei hanno già fatto da tempo, e noi siamo ancora fermi. Anni di prese in giro per farci stare buoni. Tutto ciò è semplicemente vergognoso.
Occorre – conclude Usai – una grande mobilitazione di popolo per chiedere rispetto della nostra storia e permettere ai comuni di programmare lo sviluppo del territorio sulle aree minerarie di cui, solo i nostri concittadini, sono i legittimi proprietari.”
Ci auspichiamo che le cose si risolvano in maniera positiva e che magari vengano imposti dei vincoli più restrittivi per coloro che intendono partecipare alle aste. Soprattutto che questi beni, in primis quelli naturali come la pineta di Masua, vengano tutelati e non deturpati.
Notizia in aggiornamento
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