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Lettera aperta agli amministratori sardi da parte degli emigrati contro l’aumento dei costi dei trasporti “Non festeggeremo sa die de sa Sardigna”

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Per la prima volta gli emigrati sardi non festeggiano la ricorrenza “Sa die de sa Sardigna” e la motivazione certamente non è da sottovalutare: l’aumento indiscriminato dei costi per i trasporti aerei e marittimi. Con gli abituali toni pacati usati dai sardi che hanno dovuto lasciare l’isola, un gruppo di associazioni di emigrati scrive una lettera aperta agli amministratori sardi, ceh vi proponiamo epr intero:

La Sardegna è un’isola circondata dal Mediterraneo. Questo ci insegnavano i maestri e le maestre quando, bambini, frequentavamo le elementari.

Ora, che da adulti, per scelta o per eventi della vita viviamo fuori dalla Sardegna, abbiamo capito, a nostre spese, che la Sardegna è un’isola; anzi, abbiamo capito che è un’isola isolata.

Non è nostra intenzione sollevare polveroni o innescare inutili polemiche, ma rivendicare quanto previsto dalla Costituzione, questo sì lo possiamo e dobbiamo fare.

Siamo fermamente convinti che la continuità territoriale non debba rimanere un concetto astratto ma un diritto da applicare a chiunque abbia necessità di raggiungere la Sardegna.

E’ inconcepibile, infatti, che i collegamenti per la Sardegna debbano sottostare a logiche speculative di mercato, penalizzando in maniera assurda chi deve muoversi per bisogno, per lavoro o semplicemente per svago.

E’ inconcepibile che una coppia con auto, da Genova a Porto Torres, debba pagare oltre 900 euro di biglietto per poter rientrare in Sardegna.

E’ inconcepibile che la Sardegna, territorio italiano, debba continuamente subire i ricatti di compagnie (aeree e di navigazione) che, di fatto, tengono in ostaggio gli abitanti e l’economia dell’isola.

Al mondo politico e istituzionale chiediamo un impegno esplicito, una chiara presa di posizione che non rimanga lettera morta.

Chiediamo che la continuità territoriale diventi realtà, che sia pienamente applicabile, senza artifizi o burocratismi, a tutti coloro che devono raggiungere la Sardegna.

Noi, intanto, come associazioni dell’immigrazione sarda organizzata, in rappresentanza di migliaia di sardi che vivono fuori dalla Sardegna, senza polemiche e senza sollevare polveroni, protestiamo non festeggiando “sa die de sa Sardigna”.

Lo facciamo sapendo di rinunciare ad un momento importante, aggregativo per tutti i sardi residenti fuori dall’isola, ma lo facciamo con la determinata convinzione che occorre invertire la rotta rispetto alla scarsa considerazione sinora dedicata al problema.

 

I PROMOTORI

Laboratorio “Distanti ma uniti: casa Sardegna on line”

Associazione Culturale Sardi in Toscana APS Firenze

Associazione Culturale “Grazia Deledda” APS Ciampino

Associazione Culturale Sarda “Bruno Cucca” Isola D’Elba

Associazione Culturale Sarda “Eleonora di Arborea” Pesaro

Associazione Culturale Sarda “Quattro Mori” Ostia

Associazione culturale Sarda “Shardana” Perugia

Associazione culturale “A.C.R.A.S.E.” Maria Lai

Associazione “Grazia Deledda” Pisa

Associazione Culturale il “Gremio dei Sardi” Roma

Circolo Culturale Sardo “Grazia Deledda” La Spezia

Circolo Culturale Sardo “APS Dimonios” Abruzzo e Molise

Circolo “Peppino Mereu” APS Siena

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