MILANO – Molto bella la collaborazione tra il contrabbassista e violoncellista svedese Lars Danielsson, che miscela richiami colti e musiche del mondo, e il pianista franco-martinicano di “Liberetto” Gregory Privat, che invece rimanda agli echi dei suoni della Martinica e alle esperienze al fianco dei musicisti più importanti del jazz francese.
Lars Danielsson è un esperto artigiano del suono sia al violoncello che al contrabbasso, capace come pochi di dare il giusto potere allo sviluppo melodico dei suoi brani. Lars Danielsson è senz’altro tra i principali jazzisti europei. Il contrabbassista e violoncellista svedese ha visto crescere la propria reputazione con la leadership di progetti importanti come il quartetto all-star con il sassofonista statunitense David Liebman e con due artefici del “suono del Nord” come il pianista svedese Bobo Stenson e il batterista norvegese Jon Christensen o come “Liberetto”.
Negli ultimi anni, Lars Danielsson ha anche ampliato il quadro di riferimento musicale e la gamma stilistica dei propri progetti, diventando una delle personalità di maggior prestigio nel catalogo di un etichetta centrale nella scena europea come Act Music – etichetta per cui incide dal 2004. Un percorso che trova la sua quintessenza in “Liberetto”: una formula che indica sin dal nome lo stato d’animo all’interno del quale Danielsson vuole sviluppare la sua musica. Nei tre lavori pubblicati dalla formazione ha coinvolto alcuni tra i musicisti più creativi del panorama odierno come il pianista armeno Tigran, il batterista svedese Magnus Öström, il chitarrista britannico John Parricelli, il pianista franco-martinicano Grégory Privat e il trombettista norvegese Arve Henriksen in una miscela che fonde jazz, musica classica, suggestioni contemporanee, pop e musica popolare europea.
«Tutti gli elementi della musica caraibica sono presenti in me». Il pianista franco-martinicano Gregory Privat sintetizza così il suo stile musicale al confine tra influenze diverse. Dopo dieci anni di formazione pianistica classica, Privat ha iniziato a comporre e improvvisare: il jazz è diventato il suo territorio di appartenenza musicale. Dopo aver vissuto per qualche anno a Tolosa, il pianista si è trasferito a Parigi dove ha iniziato a farsi conoscere sulla scena jazz: nella capitale francese, ha prima suonato con i più illustri musicisti originari della Guadalupa come il sassofonista Jacques Schwarz-Bart, il trombettista Franck Nicolas e il percussionista e batterista Sonny Troupé e poi con alcune delle figure chiave della scena europea, come Stéphane Belmondo, Rémi Vignolo, e con musicisti dal taglio jazz-rock come Guillaume Perret. Gregory Privat ha realizzato sei lavori a proprio nome: a gennaio di quest’anno ha pubblicato il suo nuovo disco, “Yonn”.
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