Secondo le ultime normative scritte dal Miur per evitare la DaD in caso di positivi in classe, anche alla scuola primaria, ossia bambini dai 6 ai 10 anni di età, il Ministero “obbliga” ad indossare la mascherina Ffp2 quando si è in auto-sorveglianza o addirittura per salire sui mezzi pubblici.
Il Ministero dell’Istruzione ha, come denunciano le associazioni dei consumatori, tralasciato un particolare molto importante: le mascherine Ffp2 non sono omologate per i bambini di età inferiore ai 14 anni di età.
Considerando che durante una giornata uno studente è costretto a tenere la mascherina anche per 8 ore, l’allarme lanciato da diverse associazioni e genitori che lamentano problemi respiratori dei propri figli, inizia ad essere preoccupante.
Le mascherine vendute sono omologate per gli adulti e per la loro capacità polmonare e anche quelle vendute erroneamente come per “bambini”, sono in realtà per adulti ma di taglia small.
In un articolo riportato da Altroconsumo, Luca Cartapatti scrive: “Per fare un esempio, i bambini delle elementari che scoprono un caso positivo in classe, secondo le nuove disposizioni, dovrebbero evitare la Dad e restare a fare didattica in presenza ma con l’obbligo di portare la mascherina Ffp2 durante le lezioni per i successivi 10 giorni. Stiamo parlando di bambini anche di 6 o 7 anni, costretti a portare un dispositivo altamente filtrante per anche più di 8 ore al giorno. Ma siamo davvero sicuri che questi presidi sanitari siano adatti ai bambini? La risposta è no, non lo sono.
Molti rivenditori, anche online, hanno cominciato a commercializzare maschere protettive Ffp2, riportanti indicazioni fuorvianti per il consumatore che suggeriscono che il prodotto sia specificatamente progettato per essere utilizzato da un bambino. Quelle vendute come “per bambini” sono in realtà Ffp2 per adulti di taglia small e non dispositivi omologati per i bambini; le Ffp2 sono infatti progettate per garantire la massima protezione a un lavoratore, ovvero a un soggetto di età adulta, essendo dispositivi di protezione individuale destinati a un uso industriale. Tutte le prove e i requisiti previsti dalla normativa tecnica di riferimento (la EN 149) sono pensati per questa sola categoria: adulti lavoratori.
Un prodotto, quindi, progettato e omologato appositamente per il viso e la capacità di respirare di un adulto. Ciò pone dubbi sull’effettiva capacità protettiva offerta da una mascherina che deve essere perfettamente aderente al viso se indossata da soggetti con una fisionomia così diversa come i bambini. Non solo. I bambini hanno una capacità polmonare non paragonabile a quella di un individuo adulto: dal momento che, come detto, lo standard di riferimento non prevede la possibilità di progettare e realizzare Ffp2 destinate a bambini, quali effetto può avere l’utilizzo prolungato di un presidio sanitario per adulti su soggetti così giovani?”
Le Ffp2 devono superare dei test per risultare conformi alla EN 149, che prevedono soglie tarate e calcolate sulle caratteristiche pneumologiche di un individuo adulto, la cui capacità polmonare è ben diversa rispetto a quella dei bambini dai 6 ai 14 anni. Non essendoci ancora studi sull’uso delle mascherine per bambini, non si può sapere se nel tempo di utilizzo si possono avere degli effetti collaterali.
“Per questo motivo, – prosegue Luca Cartapatti nel suo articolo per Altroconsumo – assieme alle altre organizzazioni di consumatori del CNCU e ad Assosistema – Confindustria, abbiamo scritto al commissario straordinario per l’emergenza Figliuolo, al Ministro della salute Speranza e al Ministro dell’istruzione Bianchi, per chiedere una modifica dell’attuale normativa che disciplina l’utilizzo di Ffp2: chiediamo che i bambini dai 6 ai 14 anni possano continuare a fare ricorso alle normali mascherine chirurgiche (anziché alle Ffp2), il cui utilizzo, pur garantendo un adeguato livello di protezione contro il virus, comporta un minore affaticamento respiratorio per i più piccoli.”
Fonte: Altroconsumo
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