Teatro

Peppe Barra a teatro con “Non c’è niente da ridere”

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NAPOLI – Peppe Barra, uno dei grandi maestri del teatro italiano, porta in scena “Non c’è niente da ridere” – testo scritto dallo stesso Peppe Barra insieme a Lamberto Lambertini, regista dello spettacolo – e interpretato da Barra con Lalla Esposito. La maestria esplosiva dell’attore partenopeo incontra ancora una volta lo stile e il gusto di Lamberto Lambertini per dare vita a un teatro capace di coniugare la risata con la commozione, il divertimento con la storia, la cultura alta con quella più bassa, il realismo con la follia, la raffinatezza con la volgarità.

“Non c’è niente da ridere”: così sembra dire l’attore al pubblico, dispiaciuto che si sbellichi mentre lui sta recitando una cosa seria. Ecco la chiave di questo spettacolo, dove la scenografia raffigura l’interno di un teatro, dal punto di vista degli attori, uno spettacolo al contrario, con le file dei palchi sul fondo e con le luci della ribalta puntate verso la sala. In questo luogo irreale si avvicendano un Attore e un’Attrice, Peppe Barra e Lalla Esposito, con duetti, monologhi, canzonette, di antico e moderno repertorio, oltre a improvvise incursioni surreali nel repertorio dei classici, con due poltroncine e consunti fondalini dipinti a delineare le situazioni drammatiche.

Uno spettacolo di “Varietà” con un finale in maschera: l’attore veste il costume di Pulcinella e l’Attrice quello di Colombina che, nel rivedere il suo fidanzato che l’aveva abbandonata senza una parola, molti e molti anni prima, costringendola a fare la sciantosa, lo aggredisce infuriata, ma il povero Pulcinella le giura d’esser morto, per strada, senza averla potuta avvisare. È menzogna o verità? Colombina comincia a cedere, presa dalla drammaticità del racconto. Pulcinella prosegue baldanzoso: San Pietro, dopo tanto pregare, gli ha concesso di tornare sulla terra a riprendersi la sua Colombina. Sull’onda dei ricordi e della nostalgia di un’epoca che fu, si addormentano abbracciati.

Di nuovo insieme dopo 25 anni, intendono, pur in questi giorni così chiusi e difficili, invitare la gente a tornare a teatro, per uno spettacolo di buon augurio, e per iniziare una futura normalità, realizzando uno spettacolo che, con lo spirito, e lo stile, di sempre, coniughi la risata con la commozione, la leggerezza con la cultura, la raffinatezza con la volgarità. Uno spettacolo vario costruito con le cose che amiamo. Questa è stata, da sempre, la visione della nostra Compagnia, fondata insieme con Concetta Barra, e questa resterà per sempre. Perché il pubblico, per divertirsi davvero, ha bisogno di essere trascinato fuori dalla realtà, e quale mezzo migliore del teatro, che è molto più bello della vita vera e, tra le sue scene, anche la morte sarebbe per finta.

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