Erano uscite dalla porta e sono rientrate dalla finestra. Nella legge omnibus da 300 milioni appena varata in Sardegna sono state ripristinate le pensioni degli onorevoli abolite nel 2014, per i consiglieri regionali di questa e la passata Legislatura.
L’emendamento in questione riguarda uno degli ultimi articoli del testo, è stato approvato dall’Aula, ea in cui si dice che “a decorrere dall’inizio della quindicesima Legislatura, il regime previdenziale dei consiglieri regionali e degli assessori tecnici è di carattere contributivo“. La proposta era stata firmata e avanzata da Stefano Tunis (Sardegna 20Venti), Angelo Cocciu (Forza Italia), Giorgio Oppi (Udc), Francesco Mura (Fratelli d’Italia), Franco Mula (Psd’Az) – in conformità a uno schema di testo di legge approvato in Conferenza delle Regioni e Province Autonome nel 2019. Dove, al comma 4 dell’articolo 6, è previsto un contributo a carico del Consiglio regionale: “La quota di contributo a carico del consigliere è pari all’8,80% della base imponibile; la quota a carico dell’Assemblea legislativa è pari a 2,75 volte la quota a carico del consigliere”. Ma come se non bastasse in un altro emendamento, è stato approvato che “le indennità e i rimborsi dei consiglieri regionali sono rivalutati annualmente in misura pari alla variazione rilevata dall’Istat, se positiva, dell’indice dei prezzi al consumo”. Chiaramente la rivalutazione riguarda la legislatura in corso ma anche quella precedente.
Fonte: Ansa
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