“Il presidio ospedaliero Cto di Iglesias non può e non deve chiudere. Siamo tutti consapevoli delle criticità che si stanno affrontando in tutta la Sardegna, ma proprio per questo è opportuno che ognuno dia il proprio contributo in senso costruttivo, anche politicamente, andando oltre le personali antipatie, senza accettare passivamente le questioni o limitandosi a denunciarle“. Così Michele Ennas, consigliere regionale della Lega, all’indomani dell’allarme sul presidio dell’iglesiente, lanciato dal leader dell’Udc, Giorgio Oppi, durante la seduta d’aula sulla variazione di bilancio.
“Il territorio va rappresentato in maniera attiva– la posizione di Ennas-. Personalmente da tempo mi batto affinché agli ospedali del territorio venga riconosciuta la giusta dignità e continuerò a farlo per dare voce ai tanti cittadini del Sulcis-Iglesiente. Per questo ho portato la questione ad un tavolo di confronto in assessorato alla Sanità, coinvolgendo i manager locali e l’Ats, affinché ognuno si assuma le proprie responsabilità e lavori per portare risposte. Questo è ciò che dovrebbe fare chi dirige un’azienda“.
Nello specifico, per l’esponente del Carroccio, “l’Ats ha il compito e il dovere di mettere in pratica la volontà della parte politica e dell’assessorato, che è quella di mantenere i servizi nel territorio. Nessuno si deve assumere il diritto di ridisegnare la geografia dei servizi, tantomeno di lasciarli morire passivamente non occupandosi di quello che invece è suo dovere affrontare. Non mi aspetto che qualcuno abbia la bacchetta magica, soprattutto in un momento tanto delicato come quello che stiamo vivendo, dovuto anche ad una assenza di programmazione che nella sanità ha radici profonde, ma certamente ci si attende che chi è oggi alla guida dell’Azienda sanitaria lavori per garantire soluzioni e in generale equilibrio nei territori“.
Durante l’incontro in assessorato, fa sapere Ennas, “sono state analizzate possibili soluzioni. Il confronto continuerà e mi aspetto che tutti coloro che hanno ruoli di guida dell’Azienda svolgano con senso di responsabilità e secondo le volontà politiche il ruolo per cui sono stati incaricati, evitando inutili scaricabarili tra funzioni aziendali di cui al cittadino importa veramente poco“.
Fonte: Api/ Dire
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