È iniziato il conto alla rovescia per le Comunali 2021 del Comune di Carbonia, tante le liste che il panorama politico cittadino ha messo in campo con un interessante enumero di candidati alla sedia di consigliere comunale. Saranno, le prossime, elezioni diverse dal solito, non tanto per le interessanti novità politiche, quelle ci sono, ma per via delle trasformazioni scaturite dalla pandemia di Covid 19 che, purtroppo, ha modificato ogni questione inerente la nostra vita.
Oggi, a due settimane dal voto, proviamo a districarci nel dedalo politico per il rinnovo del Sindaco e del consiglio comunale dialogando con il candidato consigliere comunale Marco Murru.
1. È iniziata la campagna elettorale, manca poco alle elezioni, perché hai deciso di scendere in campo per questa tornata?
La decisione è nata spontaneamente perché ritengo che sia un momento storico difficilissimo per Carbonia e sia il tempo che la nostra generazione (quella dei 30enni e dei 40enni) si prenda la responsabilità di guidare la Città. Io penso che tutte le persone appassionate, di buona volontà e con una visione della Città debbano dare il proprio contributo attivo e reale.
2. La prima questione che gli elettori hanno iniziato a dibattere, prima dei contenuti, riguarda la formazione delle coalizioni: qualche sorpresa tra i candidati alla poltrona di Sindaco, forse troppe liste civiche e tanti candidati consiglieri comunali. Pensi che sia stata fatta un po’ di confusione nella preparazione della macchina elettorale, da parte dei partiti e delle liste civiche?
Indubbiamente il mondo politico italiano (e di riflesso quello di Carbonia) è cambiato molto negli ultimi anni. E la situazione Covid (che, ricordo, ha fatto slittare le elezioni dalla primavera) non ha agevolato alcuni processi di condivisione. Tutto questo ha causato un ritardo nella formazione delle coalizioni e oggi assistiamo ad una campagna elettorale sottotono, molto presente sui social e molto meno nelle piazze e nelle case.
Il fatto che ci siano molti candidati (comunque circa la metà rispetto alle elezioni comunali del 2016) lo trovo positivo : proporsi di guidare un Comune al tempo d’oggi è un atto civico fondamentale, poi saranno i cittadini a decidere chi riterranno degno di farlo o meno.
3. Se non erro non si tratta della tua prima elezione al comune di Carbonia. Quali sono oggi le tue proposte per i prossimi 5 anni?
Sono stato consigliere comunale nel quinquennio 2011-2016. Al netto del programma della coalizione, che ovviamente ho condiviso e sostengo (fondamentale, ad esempio, il passaggio sul gas metano), ci sono alcuni temi su cui mi concentrerò particolarmente nei prossimi anni, se avrò l’onore di rappresentare i miei concittadini. Ne cito alcuni non in ordine di priorità:
- Ufficio Europa : dobbiamo istituire un ufficio che si occupi appositamente di analizzare i bandi europei e ci consenta di aggredire tutte le risorse finanziarie disponibili. Lo si potrà fare solo con persone dedicate e specificamente formate.
- Smart City, innovazione tecnologica, diffusione della fibra ottica anche nelle periferie : oggi avere una connessione internet performante non e’ più un optional. E’ uno strumento di lavoro/studio fondamentale (smart working, didattica a distanza) e non è concepibile che chi risiede nelle frazioni (ma non solo) subisca dei gap nell’accesso al mondo del lavoro. E’ assurdo e gravissimo che un giovane non possa concorrere al pari di tutti ad una opportunità lavorativa o formativa solo perchè la sua famiglia vive in una zona non coperta da un servizio basilare in tutto il mondo civilizzato. Questo è poi il presupposto per sviluppare tanti temi che riguardano l’ammodernamento della città da un punto di vista tecnologico.
- Rivisitazione del centro città : è sicuramente un tema molto discusso, ma è necessario prendersi la responsabilità di agire, mettendo in campo tutte le azioni possibili volte a riportare le persone a vivere il centro della Città. Io lancio due proposte :
- Una operazione di manutenzione complessiva del Mercato Civico Comunale, che deve essere reso decoroso ed accogliente sin dall’esterno dell’edificio. Ritengo utile pensare ad una sospensione dei parcheggi a pagamento in piazza Ciusa e nelle zone circostanti il Mercato, perché la priorità non deve più essere generare gettito dai parcheggi ma agevolare in ogni modo possibile chi decide di popolare il centro città e la zona del Mercato. Sarebbe cosa giusta inoltre trovare una collocazione agli ambulanti che vendono generi alimentari all’esterno del Mercato : tutti hanno il diritto di lavorare, ma dobbiamo mettere tutti nelle condizioni di farlo senza una concorrenza spietata.
- L’Amministrazione, tramite gli assessorati e gli uffici competenti, deve costruire le relazioni e creare le condizioni per portare al centro della Città un grande brand di moda che attiri famiglie e giovani. Voglio dire con grande piacere che questo punto è frutto di un confronto con un gruppo di giovani ragazze e ragazzi di Carbonia. Penso che le loro voci, che spesso si sottraggono alle discussioni politiche, vadano ascoltate e sia doveroso tradurre in realtà qualcosa che ritengono utile o importante. E’ troppo facile criticare le nuove generazioni (che sicuramente hanno tanto su cui lavorare, come tutti) ma non ascoltarle mai e lasciarle ai margini di ogni decisione.
4. Pensi che questa tornata elettorale sia più orientata verso la discontinuità verso l’amministrazione uscente o piú verso la costruzione di un nuovo progetto politico?
Penso che le cose vadano di pari passo. E’ evidente ai più che l’esperienza 5Stelle a Carbonia sia stata deludente, quantomeno sulla base delle grandi aspettative e delle rivoluzioni promesse ma mai avvenute. Abbiamo ritenuto ovvio procedere con una coalizione che segnasse una discontinuità con l’attuale Amministrazione, anche a costo di contrastare i tentativi della politica nazionale di disegnare steccati politici come un tempo si tracciavano i confini dei Paesi colonizzati. Io penso che bisogna avere il coraggio di dire che Carbonia non è una colonia di Roma e neanche di Cagliari e che a livello locale i “confini” saranno decisi dalle persone che vivono quella realtà e che condividono una idea di città e di territorio. Questo sta portando alla costruzione di un nuovo progetto politico, che vale per Carbonia ed eventualmente per il territorio, sulla base dei valori federati del progressismo, del civismo e dell’autonomismo.
5. La tua coalizione vede in Pietro Morittu il suo candidato sindaco: quali pensi siano le caratteristiche che il futuro sindaco di Carbonia deve avere, sulla base delle esigenze della città?
Conosco Pietro Morittu da tempo, ho fatto attività politica con lui per diversi anni.
E’ una persona competente e preparata, con una solida esperienza politica e amministrativa, a partire dal ruolo in Giunta al fianco di Tore Cherchi. Indubbiamente fare il sindaco al giorno d’oggi è una missione difficile e che richiede tanta passione, ci sono da portare più croci che medaglie. Penso che Pietro abbia questa passione e la pazienza necessaria. La parola chiave penso sarà “apertura” : dopo anni di isolazionismo, che ha fatto sparire Carbonia dalla cartina politica del territorio, sono convinto che sia necessario aprirsi al mondo che ci circonda. Pietro e’ un abile osservatore e sono certo che saprà ascoltare la voce di tutti. Carbonia ha bisogno di riprendere i rapporti interrotti con il territorio, ha bisogno di un clima di discussione più fertile e più pacato, non ha bisogno di veleni e contrapposizioni urlate. Penso che Pietro Morittu abbia le caratteristiche giuste per facilitare un percorso di questo tipo.
6. Se dovessi scegliere, tra le emergenze cittadine, quali debbano essere assolutamente affrontate il primo anno di mandato, cosa affronteresti per primo?
Le emergenze e i temi importanti sono tantissimi, è impossibile fare una scelta ristretta.
Posso citare, come da miei punti di interesse, l’innovazione tecnologica della città (è una emergenza perché oggi quelle infrastrutture vogliono dire poter fare nuova impresa e generare posti di lavoro) e la rete del gas cittadino.
Sicuramente durante il primo anno di mandato affronterei il nodo dei rapporti con AREA : serve una ricognizione precisa del patrimonio (specie se inutilizzato), serve accelerare le pratiche di assegnazione e di vendita degli appartamenti, è intollerabile che ci siano famiglie indigenti senza un tetto sopra la testa. Nel contempo, dare una risposta alle circa 5.000 pratiche edilizie giacenti negli uffici comunali sarà un grosso sollievo per i cittadini e linfa vitale per le imprese che si occuperanno dei lavori.
La lista sarebbe lunghissima (servizi sanitari, decoro urbano in zone periferiche e fatiscenti della Città, ripopolamento del centro, sostegno al mondo del volontariato).
E poi c’è una vera priorità sociale : ricreare un clima di comunità che si è perso nel corso degli anni. Sarà importante spingere su eventi sportivi, culturali e ludici che portino le persone a condividere le proprie passioni.
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