Cinema

Sogna! Teatro Film Festival, intervista al direttore generale Emanuele Vitale

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Si sta per concludere la seconda edizione del Sogna! Teatro Film Festival. È un’emergente kermesse teatrale e cinematografica che ha abbracciato l’idea di creare opportunità concrete per tutti i giovani artisti emergenti, specialmente provenienti dalle province della Campania. Di seguito l’intervista svolta al direttore generale ed artistico Emanuele Vitale.

Com’è nato il Sogna! Teatro Film Festival?

“Il Sogna! Teatro Film Festival vede luce nel 2019 – ha spiegato – da un gruppo di 5 persone (io, Claudia Francese, Niccolò Zurlo, Salvatore Longobardi e Giusi Staiano) formato da un workshop di Marco Todisco, presidente dell’associazione “L’Altro”, nostro mentore, il quale ci ha spinto ad organizzare qualcosa tirando il meglio da noi stessi. Dopo un anno si sono aggiunti nello staff Emanuela Francini ed Alessandro Criscuolo, colleghi con cui già precedentemente abbiamo condiviso dei lavori o delle esperienze formative”.

Qual è l’obiettivo del Sogna! Teatro Film Festival?

“L’ideale è di organizzare una piattaforma di incontro in cui artisti emergenti possono condividere la loro passione con artisti consolidati e altre persone del territorio creando un’atmosfera che dia carica e una spinta a credere nei propri sogni”.

Perché l’evento si terrà online e, secondo te, quali sono i vantaggi dell’averlo svolto in remoto?

“La seconda edizione sarà online poiché, considerando la situazione attuale, non ce la sentivamo di organizzare qualcosa dal vivo in maniera molto ristretta per poche persone e speriamo che la piattaforma virtuale ci aiuti ad avvicinarci alle persone fuori regione o semplicemente lontane dal nucleo territorio”.

Cosa consigli ai giovani sognatori che provano il timore di non riuscire a tramutare la passione in un lavoro?

“È scontato dire ai ragazzi che vogliono rendere la loro passione un lavoro, soprattutto nel campo artistico, di credere in ciò che fanno. Aggiungo un altro consiglio: circondarsi di persone che sappiano dare loro fiducia, anche nei piccoli gesti non per forza collegati al campo lavorativo, e che sappiano tenere viva quella passione che spinge loro a credere ogni giorno perché ciò è essenziale per vivere. Senza la fiducia in ciò che si è non si avrà fiducia in ciò che si fa”.

Quali sono gli obiettivi futuri del festival?

“Gli obiettivi che ci siamo posti per la terza edizione porteranno il festival ad essere aperto a molti più concorrenti. Vogliamo spronare le persone di questo territorio a sognare sempre di più – ed ha concluso – Come noi, più di noi”.

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