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Roma, Mourinho: “Zaniolo al 100%. 5 vittorie non sono 50

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Le parole di Josè Mourinho alla vigilia di Roma-Cska Sofia di Conference League: “Cinque vittorie non sono cinquanta. Non c’è ragione per essere ultra ottimista o ultra positivo. Però i risultati positivi sono ovviamente importanti, aiutano il processo per sviluppare la squadra, la gente e i tifosi sono felici ma anche loro devono essere equilibrati, nel senso che devono capire che questo è un processo iniziato appena due mesi fa. Rimaniamo sempre tranquilli, il fatto che lo stadio ogni volta sia pieno è bello e spinge le autorità a capire che tutte le persone vogliono la normalità per tornare con gli stadi al 100%. Vogliamo mantenere alta l’intensità, dobbiamo mantenere questa caratteristica. Contro il Sassuolo poteva finire 2-1 per loro, anche in quel caso dobbiamo mantenere alta la concentrazione. Se farò cambi nella squadra? Ovviamente sì, qualche cambio si farà, però l’importante è mantenere una struttura perché è importante per noi ottenere un risultato positivo per fare passo passo un percorso positivo“.

Come si gestisce un giocatore come Zaniolo per fargli trovare la continuità? 
I giocatori non sanno ancora chi gioca, se Carles o Nicolò lo sanno non ho problemi a dirlo. Con Zaniolo bisogna trovare un equilibrio tranquillo, senza alcun tipo di pressione. Sta bene, l’infortunio e le sensazioni negative sono passate, l’altro giorno era stanco e lo capisco. Se vanno in Nazionale e non giocano di solito tornano con condizioni fisiche più basse, non è stato solo per Zaniolo ma anche per gli altri. Zaniolo è al 100%“.

Ha usato solo 13 titolari. Come si tiene compatto il gruppo? Il fatto di poter essere il primo allenatore a vincere tutte e tre le coppe europee è una motivazione extra per lei? 
I giocatori sono intelligenti, i giocatori capiscono le cose. Guardano come parliamo con loro, come li vediamo, che feedback gli diamo. Stephan capisce perfettamente che per me è un giocatore molto importante, per me è un titolare che non sono solo 11. Non ho mai avuto una squadra dove la squadra che ha iniziato la stagione è quella che la finisce. La stagione non è autostrada, ci sono tratti tortuosi e coi giocatori succede lo stesso. È molto difficile per un giocatore iniziare la stagione e finirla da titolare, devono capire che senza di loro siamo morti, non facciamo nulla con 11 giocatori. Stephan mi piace tanto, mi piacciono le sue caratteristiche, quando abbiamo iniziato la stagione doveva capire di migliorare la sua condizione migliore che aveva perso tra Cina, infortunio e il ritorno a Roma a metà stagione. È in crescita come se fosse un ragazzino, nonostante abbia tanta esperienza. Prima della partita contro il Sassuolo abbiamo parlato un po’, che avrebbe giocato titolare col CSKA Sofia e più di questo gli ho detto che è un titolare. È un gruppo unito, che sa che deve rispettare le decisioni dell’allenatore, sotto questo aspetto è un buon gruppo. Come assistente ho vinto anche una coppa che non esiste più, la Coppa delle Coppe, non ho pensato a questo ma mi piacerebbe vincerla. Ma siamo lontanissimi dal farlo, è solo la prima partita del girone. Il primo passo è vincere il girone, per questo domani andiamo e staremo tutti là, nessuno andrà in vacanza, nessuno riposerà. È un progetto collettivo e se qualcuno di quelli che ha giocato domenica va in panchina deve aiutare“.

Le partite migliori negli ultimi anni le ha fatte in Coppa la Roma. 
È facile dire che hanno fatto bene in Europa League nella scorsa stagione, la sconfitta col Manchester United è stata pesante ma è una squadra con un potere diverso rispetto alla Roma. Se questa squadra è più adatta ad un’eliminatoria veramente non lo so però il campionato è molto, molto importante per noi. Ovviamente è molto più importante il campionato della Conference però voglio che la squadra abbia la mentalità di pensare alla prossima partita, anche quando arriverà la Coppa Italia. Voglio che la squadra sia preparata per giocare in tutte le competizioni. Non è un problema dirlo perché loro lo sanno, giocherà Calafiori e non Vina“.

Si aspettava ieri di trovare quasi 200 persone fuori dal ristorante? Le era mai capitato in carriera? 
È importante per noi, per i giocatori che arrivano per la prima volta in Italia come Vina o Tammy che capiscono dove sono arrivati. Questa empatia che si è creata tra noi e i tifosi è molto, molto, molto importante però noi dobbiamo avere esperienza e tranquillità. Per esempio, oggi abbiamo fatto una riunione sulla partita col Sassuolo e abbiamo trovato errori individuali e collettivi, dei principi di gioco migliorati. Se i tifosi capiscono che siamo continuamente al lavoro per la squadra per noi è un plus. Sono convinto che senza quel gol di El Shaarawy, la gente sarebbe andata a casa col senso che la squadra lavora, è unita e dà tutto sul campo“.

Come stanno i 4 centrali difensivi? Kumbulla? 
Se gioca Kumbulla e non gioca Mancini tu mi chiedi qual è il problema con Mancini, se non gioca Smalling mi chiedi che ho un problema con lui da Manchester…è così. Sono 4, è un numero giusto. Se cambio sempre, tu o un altro dirà che devono giocare sempre gli stessi 2 per prendere l’abitudine…sono contento del gruppo di centrali che abbiamo, con caratteristiche ed età diverse, se mi chiedi se domani li cambio tutti e due: no, non li cambio entrambi“.

Avete iniziato bene in campionato. Lei è un allenatore esigente e immagino abbia trovato dei difetti nella squadra, come valuta la partita di domani? 
C’è ancora molto da lavorare, abbiamo vinto 5 partite ma abbiamo sempre commesso qualche errore. Siamo una squadra umile, dobbiamo continuare ad esserlo, e sappiamo di dover lavorare sui nostri difetti. È una partita difficile ma il nostro obiettivo è qualificarci rapidamente e al primo posto in classifica. Sappiamo di affrontare una squadra buona con cui la Roma ultimamente ha vinto ma anche perso“.

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