Gli uomini della Stazione Forestale di Alghero e del nucleo investigativo dell’ispettorato Forestale di Sassari hanno tratto in arresto un 53enne di Alghero, accusato di incendio boschivo.
L’uomo è stato sorpreso mentre appiccava l’ultimo di una serie di incendi che, fin dall’estate del 2020, avevano visto la medesima area, la pineta di Maria Pia, interessata dal fuoco.
Secondo il Corpo Forestale sono emersi “indizi univoci, gravi, precisi e concordanti” che hanno convinto il Gip di Sassari Antonio Spanu e il sostituto procuratore Enrica Angioni a disporre l’arresto dell’uomo, che è stato tradotto nel carcere di Bancali.
I fatti
Gli uomini della Stazione Forestale di Alghero e del nucleo investigativo dell’ispettorato Forestale di Sassari hanno tratto in arresto un 53enne di Alghero, accusato di incendio boschivo.
L’uomo è stato sorpreso mentre appiccava l’ultimo di una serie di incendi che, fin dall’estate del 2020, avevano visto la medesima area, la pineta di Maria Pia, interessata dal fuoco.
Secondo il Corpo Forestale sono emersi “indizi univoci, gravi, precisi e concordanti” che hanno convinto il Gip di Sassari Antonio Spanu e il sostituto procuratore Enrica Angioni a disporre l’arresto dell’uomo, che è stato tradotto nel carcere di Bancali.
Il Gip di Sassari dr. Antonio Spanu, esaminata la richiesta del sostituto Procuratore Dott.ssa Enrica Angioni per l’applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti del cinquantatreenne di Alghero F.G., ha firmato l’ordinanza di custodia disponendone la traduzione in carcere.
L’uomo, accusato di incendio boschivo, è stato sorpreso dagli uomini della Stazione Forestale di Alghero e del nucleo investigativo dell’ispettorato Forestale di Sassari mentre appiccava l’ultimo di una serie di diversi incendi che, fin dall’estate del 2020, avevano visto la medesima area interessata da ben 8 principi di incendio. Dagli elementi raccolti dal corpo Forestale emergono indizi univoci, gravi, precisi e concordanti che, sommati a tutti quelli raccolti nelle attività investigative effettuate a carico del medesimo indagato negli anni precedenti, risulta che agiva sempre con la stessa metodica volta ad effettuare passaggi nella pineta in modo da evitare incontri con altre persone.
Tale metodologia faceva presumere agli investigatori del Corpo forestale che si trattava di attività messa in campo da un incendiario seriale, con comportamenti tipici del piromane patologico, rendendo il soggetto particolarmente pericoloso, soprattutto perché agiva sempre in un luogo di alta frequenza turistica, dal grande pregio naturalistico, rappresentato dalla pineta retrodunale della spiaggia frequentatissima di Maria Pia ad Alghero. L’ultimo tentativo di dar fuoco alla pineta risale al giorno 27/07/2021.
Alle ore 17:50 circa, veniva segnalato dalla vedetta antincendio “Monte Vaccaro” un incendio nella pineta di “Maria Pia” del Comune di Alghero. Considerata la criticità del sito legata alla presenza di centinaia di bagnanti e turisti, con immediatezza il COP (centro operativo provinciale del Corpo Forestale di SS) inviava sul posto la pattuglia della Stazione forestale di Alghero. Giunti sul posto gli Agenti verificavano la presenza di due distinti principi di incendio. Il personale del CFVA interveniva prioritariamente nello spegnimento coadiuvato da una squadra dei Barracelli di Alghero.
Successivamente, e grazie ai riscontri effettuati dagli Agenti della Stazione, è stata accertata la presenza dell’arrestato F.G. sul luogo dell’innesco degli incendi. Presenza compatibile con l’orario di insorgenza degli stessi. Accertati ulteriori indizi di colpevolezza, è stata inoltrata la comunicazione di notizia di reato all’Autorità Giudiziaria.
All’imputato F.G. son stati contestati i delitti di cui agli artt. 99, comma 2, e 423 bis del Codice Penale, che prevedono che: chi, dopo essere stato condannato per un delitto non colposo, ne commette un altro, può essere sottoposto ad un aumento fino alla metà della pena da infliggere per il nuovo delitto non colposo. Pena che, prevede: chiunque cagioni un incendio su boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui è punito con la reclusione da quattro a dieci anni.
L’uomo è stato tradotto nel carcere di Bancali.
I complimenti di Solinas al Corpo Forestale
Il presidente Christian Solinas si è complimentato con gli investigatori del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione per l’operazione che ha portato all’arresto del presunto incendiario dei roghi di Alghero. Solinas rammenta “il fondamentale e prezioso lavoro svolto dagli investigatori e da tutti gli agenti del Corpo forestale regionale a presidio della sicurezza dei cittadini e del territorio”, attraverso l’impiego dei 1300 agenti giornalmente impegnati nella difesa del nostro patrimonio boschivo e ambientale. Il nostro massino sforzo – dice ancora il presidente – è quello di garantirne la massima salvaguardia e di assicurare alla giustizia tutti coloro che mettono a rischio la sua integrale tutela.
Fonte: Regione Sardegna e Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale
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