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Sarri: “Lo scudetto alla Juve era scontato, poi han festeggiato il quarto posto…”

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Maurizio Sarri, neo-allenatore della Lazio, ha rilasciato una lunga intervista a Sportitalia: “332 giorni senza parlare. Sono stato con la famiglia, ho letto tantissimo, ho visto tante partite. E ho visto tante corse ciclistiche, una delle cose che mi piace di più. Io vengo da una famiglia di ciclisti, è una passione di famiglia. È stato un anno molto particolare, non mi è pesato tanto stare fuori. La situazione non mi faceva venire tanta voglia di tornare“.

Juventus – Lo scudetto della Juventus era dato per scontato all’esterno e anche all’interno. Non l’abbiamo festeggiato nemmeno, ognuno è andato a cena per conto suo. Probabilmente l’anno per migliore per andare alla Juventus era questo, hanno festeggiato il quarto posto. Nel calcio la vittoria non è scontata, a volte ti impegni tanto e non riesci a vincere. Il calcio di quest’anno, con gli stadi vuoi, non mi entusiasmava. Non è stato un anno pesante, non mi è pesato stare fuori, ora che sono tornati i tifosi la voglia ha ripreso il sopravvento“.

Napoli – “Non ho preso in considerazione il ritorno al Napoli perché non avevo la certezza di essere utile in corsa. E non c’erano i presupposti. Sarei stato disponibile per il Napoli in estate? Sì. A gennaio mi hanno cercato, ma non c’è stata una trattativa vera e propria. C’era solo un interesse. A tutte le società che mi hanno cercato ho detto la stessa cosa: “In corsa no, ma se mi volete in estate ci sono“.

Ronaldo – “La gestione di Ronaldo non è semplice, da tutti i punti di vista. È una società multinazionale, ha degli interessi personali che devono coincidere con il calcio. I suoi interessi vanno oltre la normalità, oltre la squadra o la società. Io sono un allenatore, non un gestore. Ronaldo però a fine anno i numeri li porta. Ma in questi anni sento parlare tanto di giocatori e poco di squadre“.

Jorginho – “Se vincesse l’Europeo sarebbe un papabile Pallone d’Oro. È un giocatore raffinato, per questo non lo capiscono tutti. Fa sembrare tutto facile, è la sua grandezza. Quando sono andato al Chelsea, siamo riusciti a strapparlo al Manchester City. All’inizio facevano fatica a capirlo sia i tifosi che i giornalisti: ora vedo che è apprezzato, ha fatto anche il capitano del Chelsea“.

Dybala – “È un fuoriclasse, non è difficile recuperarlo. Ha vissuto un anno strano, ha avuto tanti infortuni, ma un giocatore della sua qualità è facile da recuperare. Per la Juve è arrivato il momento di decidere: o ci punta o lo cede. Mi ha detto che un giorno gli piacerebbe lavorare ancora con me? Sì, me l’ha detto“.

De Zerbi – “Ha fatto bene ad andare allo Shakhtar, gli dà un palcoscenico internazionale. Peccato non vederlo in Italia, peccato che nessun club ci abbia puntato. Il nuovo Sarri è lui, mi piace anche Italiano“.

Nedved – Ci sono state delle discussioni, ma nessuno scontro fisico. A fine stagione non mi è piaciuto il fatto che la squadra abbia staccato la spina dopo aver vinto lo scudetto“.

Mourinho –Io contro di lui? È roba giornalistica. È Roma contro Lazio, io non potrò segnare e lui non potrà salvare un gol. Io sono sempre della mia idea, dobbiamo tornare a divertirci. Se un allenatore si diverte lo trasmette ai giocatori“.

Divertimento – Mi sono divertito più al Chelsea o alla Juve? Al Napoli. E negli ultimi mesi al Chelsea“.

Scudetto perso – Ho visto giocatori piangere nel corridoio dell’albergo. È come se fosse finito un sogno per degli episodi dubbi“.

Mertens – È stata anche una ‘botta di culo’. In una partita a Bergamo siamo rimasti in dieci, loro attaccavano, noi abbiamo tolto Higuain e abbiamo messo Mertens. Mertens in 15 minuti ha fatto il diavolo a quattro. Così dopo l’infortunio di Milik siamo tornati a quel tentativo. Abbiamo discusso con Dries nello spogliatoio. Mi ha chiesto? “Secondo te mister lo posso fare?”. E io: “Per me fai 18-20 gol”. Ne ha fatti 28“.

Roma – “Non ho mai parlato direttamente, secondo i miei agenti sono stato vicino“.

Ancora su Ronaldo – L’avrei tenuto? Dipende dalle esigenze della società. Se per risparmiare devi tagliare cinque giocatori che guadagnano come uno meglio perdere un giocatore. Con Ronaldo va fatta una squadra per Ronaldo“.

Lazio – Come si fa a passare da 3-5-2 a 4-3-3? Cambiando qualche giocatore. Non ci sono esterni alti, qualcosa bisogna cambiare. Io non sono integralista, ho giocato 4-2-3-1 e poi 4-3-1-2. Ho fatto moduli diversi, lunica cosa che non posso fare è la difesa a 3. L’idea di fondo ora è il 4-3-3, vediamo cosa porta il mercato. Lazzari? Ha grande gamba, credo che possa adattarsi a tutto“.

Pirlo – “L’effetto Guardiola ha fatto tanti danni. L’eccezione è diventata una regola, c’è il rischio di bruciare o frenare la carriera di ragazzi che possono diventare molto grandi con un po’ di esperienza“.

Panchina – Quanto tempo allenerò ancora? Non lo so. Ora ho bisogno di qualcosa di gratificante, non mi interessa solo la classifica“.

Juventus – “Quando ero alla Juve, a metà di ottobre ho fatto una riunione con il mio staff, gli ho detto di fare una scelta: andiamo avanti per la nostra strada e tra 20-30 giorni andiamo a casa o scendiamo a compromessi e proviamo a vincere il campionato sapendo che andremo comunque a casa? Abbiamo deciso di provare a vincere lo scudetto“.

Fiorentina – “Mi ha cercato prima di Prandelli, io ho detto a tutti la stessa cosa: non a stagione in corso. Poi loro per giugno hanno fatto scelte diverse“.

Chelsea – Ho fatto un errore clamoroso, volevo tornare in Italia. Potevo restare, Marina ha provato a mettermi i bastoni tra le ruote per tornare in Italia. Ho fatto un errore di valutazione clamoroso. Poi hanno preso tanti giovani che avrebbero fatto bene“.

Giroud – “È un grande professionista, nel momento del bisogno c’è sempre. Il giorno prima della finale di Europa League ho detto a Zola: “Di sicuro giocano Pedro e Giroud, gli altri nove li scegli te”. Sono due giocatori che non hanno mai fallito una finale“.

Pedro – Alla Roma non ha giocato partite decisive, a me piace molto“.

Spalletti – “Gli faccio l’in bocca al lupo. Napoli non è una piazza semplice. Anche per De Laurentiis? Sì, ma i risultati li porta“.  

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