La sanità sarda deve fare conto con la carenza dell’assistenza primaria soprattutto nelle zone interne, per l’assenza dei medici di base che sta generando allarme sociale. Per questo motivo, decine di sindaci questa mattina hanno ‘marciato’ su Cagliari, direzione Consiglio regionale, per chiedere alla politica un cambio di passo sulla sanità territoriale.
“Questa è una manifestazione che non riguarda solo il nuorese, ma tutte le sedi vacanti dei medici di base, che nell’isola purtroppo hanno numeri importanti– spiega alla ‘Dire’ Emiliano Deiana, presidente di Anci Sardegna-. Sono molti i Comuni e I cittadini che non hanno un riferimento sanitario sul territorio. Il covid ci ha insegnato che senza una sanità territorial ridisegnata, non si va da nessuna parte. Quindi, oltre alla protesta per la situazione contingente, c’è la proposta di ricostruire insieme un senso unitario della sanità territoriale, a partire dalle case della salute e dai medici di base”.
Presente alla manifestazione delle fasce tricolori anche la sindaca di Oniferi, Stefania Piras, che lo scorso febbraio, esasperata per l’ennesimo bando alla ricerca di un medico andato deserto, aveva emanato un’ordinanza provocatoria nella quale si faceva “assoluto divieto” ai cittadini di ammalarsi.
“Cosa è cambiato rispetto ad allora? Abbiamo trovato un medico per pochi mesi, che poi ha lasciato l’ambulatorio perché doveva continuare gli stud i– spiega la sindaca -. I medici che vengono assegnati alle sedi carenti, spesso sono giovani appena laureati, è normale che poi ‘mollino’ per continuare gli studi. Le soluzioni? Bisogna innanzitutto risolvere il problema della sedi scoperte, tamponando l’emergenza. In seconda battuta, occorre ragionare su una riforma della medicina territoriale. Non si può pensare che le nostre comunità possano andare avanti così”.
Dopo il sit-in, una delegazione di sindaci verrà ricevuta in tarda mattinata dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, e dai capigruppo.
Fonte: Agenzia Dire
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