I Carabinieri del N.A.S. di Cagliari, all’esito di articolate indagini condotte sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, supportati dai militari del Comando Provinciale Carabinieri e dal Nucleo Carabinieri Cinofili, nella mattina del 3 marzo hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure coercitive personali, di cui una con custodia in carcere e quattro degli arresti domiciliari, disarticolando un consolidato sistema finalizzato al traffico di sostanze dopanti e anabolizzanti, anche a effetto stupefacente, operativo sul territorio regionale e destinato a bodybuilders professionisti e giovani atleti gravitanti l’ambito delle palestre cagliaritane.
Le indagini sono state avviate nel 2019 a seguito dell’esposto anonimo presentato presso la Procura di Cagliari da un genitore, preoccupato per lo stato di salute del figlio, giovane atleta di bodybuilding ed assuntore di farmaci ad azione anabolizzante.
La Procura della Repubblica, condividendo l’impianto investigativo delineato dai militari, ha ritenuto sussistenti nei confronti dei 5 principali indagati e destinatari del provvedimento – figure cardine del traffico illecito – i reati ipotizzati di “traffico clandestino di farmaci ad azione anabolizzante e stupefacente al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti”, “ricettazione” ed “esercizio abusivo della professione”, denunciando inoltre a vario titolo altri 10 soggetti.
Dall’inizio dell’indagine sono complessivamente 15 gli indagati, per aver commercializzato tali sostanze e per aver esercitato la professione medica – senza averne titolo – a aver prescritto programmi alimentari e terapie mediche a diversi atleti. Importanti riscontri dell’attività di indagine sono stati offerti tra i mesi di maggio e novembre con il sequestro di circa 1000 compresse, 75 fiale, numerose siringhe monouso da infusione, 16 dispositivi mobili elettronici, 1 pistola semiautomatica a salve modificata, illegalmente detenuta insieme al munizionamento e documentazione varia.
Nel dettaglio, le complesse investigazioni, condotte mediante tradizionali servizi di pedinamento e attività tecniche, hanno consentito di ricostruire il modus operandi. Le sostanze dopanti, particolarmente dannose per la salute sia sotto il profilo medico – per la capacità di alterare i regolari processi biologici dell’organismo, che sotto il profilo psicologico, una volta illecitamente importate dall’estero in Italia o reperite in alcune Farmacie che le dispensavano senza la prevista prescrizione medica, venivano commercializzate nella provincia di Cagliari ed erano destinate ad altri venditori e ed atleti che le assumevano per migliorare le proprie prestazioni anche in occasione delle gare agonistiche. Tra i denunciati anche un genitore che si appropriava di un farmaco particolarmente costoso e ricercato tra i bodybuilders, togliendolo dalla terapia destinata al figlio minorenne e cedendolo per la vendita.
Fonte: Comunicato CC
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