Sarà Cecilia Alemanni la prossima curatrice della Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia nel 2021. Un ritorno, visto che in passato aveva diretto l’allestimento per il Padiglione Italia nel 2017 con un percorso coraggioso ed innovativo, come ha sottolineato il Ministro dei Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini. La Alemanni, nata a Milano nel 1977, laureata in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano e un Master in studi curatoriali per l’arte contemporanea presso il Bard College di New York, vive e lavora attualmente nella Grande Mela. Nonostante la nomina sia giunta in ritardo, solitamente il nuovo curatore viene nominato poco dopo la chiusura della Biennale, il cda presieduto da Paolo Baratta stamane ha reso noto il nome della curatrice milanese, riportando dopo alcuni anni di assenza un curatore italiano nella più importante esposizione d’arte contemporanea italiana. Ad onor del vero, l’ultimo italiano alla direzione della Biennale fu Massimiliano Gioni, marito di Cecilia Alemani, che nel 2013 diede vita al Il Palazzo Enciclopedico.
Prima donna curatrice della Biennale, la Alemanni dal 2011 è la direttrice e capo curatrice di High Line Art, il programma di arte pubblica presentato dalla High Line, il parco urbano sopraelevato costruito su una ferrovia abbandonata di New York. Inoltre ha lavorato come curatrice indipendente collaborando con istituzioni importanti quali il MOMA, Tate Modern, oltre a dirigere progetti culturalmente ambiziosi con artisti come John Baldessari, Phyllida Barlow, Carol Bove, Sheila Hicks, Rashid Johnson, Barbara Kruger.
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