Non è risultata gradita da tutta la maggioranza del Governo Regionale Sardo, la sentenza del Tar che ha rigettato il ricorso presentato dalla Regione Sardegna, per il ritorno in fascia gialla. Anche il consigliere della Lega, Michele Ennas, eletto nel Sulcis Iglesiente ritiene che “L’Italia, priva di una reale guida politica, è in mano alle formule, agli algoritmi, ai parametri che condannano senza appello, senza alcuna possibilità di andare oltre i tecnicismi, nonostante i dati in miglioramento dell’andamento della situazione in Sardegna. Siamo molto lontani dalla politica con la “P” maiuscola, quella capace di assumersi responsabilità.
È ormai evidente che il metodo arlecchinesco di gestire l’emergenza, basato sui colori, non funziona e ha solo il risultato di creare danni ai tanti esercenti che, pur avendo fatto tutti gli adeguamenti richiesti, sono costretti a mantenere chiuse le proprie attività. Non si doveva arrivare ad uno scontro al TAR. Sarebbe bastato prendere atto dell’evoluzione dei dati. Questo è confermato anche dalle dichiarazioni del vice-ministro della salute Sileri che Lunedì 25 Gennaio dichiarava che sarebbe servita una rivalutazione dei dati per la Sardegna. Su questo punto pesa il silenzio assordante del ministro Speranza, rimasto fermo nelle sue decisioni esattamente come è fermo il nostro Paese, ostaggio delle guerre di maggioranza per le poltrone.”
Analizza, il consigliere, tutti i problemi che stanno vivendo le attività produttive che stentano a proseguire il loro lavoro “Non si contano più gli assurdi danni causati da questo esecutivo al sistema economico sardo e alle imprese dell’isola. Imprese che oltre a non vedere nessuna compensazione economica in termini di ristoro, hanno dovuto sentirsi dire da membri del Senato che non valeva la pena aiutare tutti e che alcuni era meglio che chiudessero. È mortificante vedere rappresentanti del popolo sardo quasi gioire per una decisione che trascina ulteriormente nel baratro tante imprese dietro alle quali ci sono famiglie e il lavoro di una vita.”
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