Il 10 dicembre scorso, a Portoscuso, si è tenuto un incontro tra l’Amministrazione Comunale, il Consorzio Industriale del Sulcis Iglesiente e i rappresentanti territoriali confederali di CGIL CISL e UIL per discutere sulle situazioni logistiche connesse all’arrivo del gas metano a Portoscuso.
Durante l’incontro l’Amministrazione Comunale, in merito al dibattito sviluppatosi a seguito della dichiarazione di SNAM per la realizzazione , entro il 2024, di un rigassificatore da ancorarsi in modo permanente all’interno dell’area portuale, ha prospettato le proprie fondate preoccupazioni sul fatto che sviluppare troppe attività all’interno della stessa area potrebbe rendere problematica la loro realizzazione e, inoltre, potrebbe pregiudicare lo sviluppo futuro del porto di Portovesme assolutamente necessario per le attività produttive in esercizio e in fase di riavvio e per l’intero territorio.
L’amministrazione Comunale ritiene invece che un diverso utilizzo dell’area 5 (ex parco ceneri) della centrale ENEL Sulcis, attualmente destinata alla realizzazione nei suoi circa 14 ettari di un modulo di confinamento permanente (discarica) per la bonifica del sito stesso, potrebbe contribuire alla soluzione di numerosi problemi, sia rispetto all’utilizzo razionale degli spazi che ai problemi ambientali. La stessa area, infatti, potrebbe invece essere utilmente utilizzata per ospitare il rigassificatore, realizzando la bonifica attraverso asportazione del materiale, in perfetto rispetto della destinazione d’uso nel PUC dove la stessa area è definita Zona D dei servizi portuali e delle distanze di sicurezza che lo stesso rigassificatore necessariamente deve avere dalle altre attività.
Le Segreterie Confederali ritengono che, “ogni progetto deve essere conforme ad un utilizzo razionale e consapevole del territorio e delle opportunità di sviluppo dello stesso e che ogni decisione deve essere presa, oltre che nel primario rispetto della sicurezza della popolazione, avendo come obiettivo la ripartenza nei tempi più solleciti possibile delle realtà industriali del polo, oramai da troppo tempo ferme e, nel contempo, permettere tutte le attività turistiche e industriali che si possono realizzare intorno all’area portuale.”
In riferimento all’incontro le Segreterie Sindacali CGIL CISL UIL avanzano la proposta di “provvedere con la massima celerità alla realizzazione del primo lotto del programma di escavo del porto già aggiudicato e, contestualmente, si proceda al reperimento dei finanziamenti necessari per la realizzazione del completamento dei lavori di escavo e all’avvio delle procedure necessarie per la realizzazione dei lavori. Che l’area portuale sia soggetta ad uno studio progettuale coordinato e complessivo che ne analizzi peculiarità e caratteristiche in modo da ottimizzare gli interventi sull’intera area.”
Come ultimo sempre i sindacati ritengono necessaria la realizzazione di un unico progetto coordinato che dia un cronoprogramma con cadenze temporali e certezza degli interventi tale da assicurare la tempistica di ripartenza delle attività produttive. Chiedono soprattutto che la Regione Sardegna si adoperi per definire una cabina di regia che coordini mettendo intorno ad un tavolo tecnico tutti i soggetti coinvolti (dalle Amministrazioni o Enti alle Aziende ENEL compresa) e che si proceda speditamente alla realizzazione degli interventi stessi.
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