SportTecnologiaWeb

Nome e volto di Ibrahimovic usati sul videogioco senza il proprio consenso, botta e risposta con EA Sports

Condividi

Zlatan Ibrahimovic contro Fifa 21 (e dunque EA Sports) potrebbe creare un pericoloso precedente per gli sviluppatori di videogiochi di simulazione sportiva. L’asso svedese in forza al Milan, insieme al procuratore Mino Raiola, si è esposto in modo diretto contro l’uso del proprio nome e volto nel nuovo capitolo della celebre franchigia.

Ibra aveva pubblicato su Twitter un attacco diretto a EA chiedendo chi avesse dato loro il permesso di utilizzare la propria immagine e il nome e non aveva certo esitato a puntare il dito: “Non sapevo di esserne membro – ha scritto lo svedese – e, nel caso lo fossi, mi avranno inserito con qualche stratagemma e senza il mio consenso. Sicuramente non ho mai concesso a Fifa e a FifPro il permesso di fare soldi usandomi“.

Assieme a Electronic Arts viene citata anche FifPro (federazione internazionale dei calciatori professionisti), che gestisce i diritti citati da Ibra ponendosi come il principale interlocutore con gli sviluppatori.  Gli accordi con i campionati funzionano in modo diverso, per esempio la Premier League inglese è presente in toto mentre la Serie A con decisioni prese squadra per squadra. Nel caso di Fifa 21, la Juventus e la Roma sono presenti con nomi differenti, avendo siglato l’esclusiva con i rivali di Konami, a sua volta sprovvista di Milan e Inter.

La mossa di Ibra e Raiola ha già fatto smuovere le acque con il gallese Gareth Bale – assistito da un altro potentissimo procuratore come Jonathan Barnett – a rilanciare la necessità di fare chiarezza.

Un vaso di Pandora scoperchiato che potrebbe aprire a una piccola-grande rivoluzione. E poi c’è chi un accordo se l’è trovato da sé con grande profitto, ossia David Beckham. Ha staccato un assegno (da parte di EA) di ben 45 milioni di euro per un contratto triennale.

 

[ultimate_author_box user_id="6" template='uab-template-2']

Comment here