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Il commissario all’emergenza Covid, Arcuri: “nessuna pressione sulle terapie intensive”

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Nessuna vera pressione sulle terapie intensive. Parola di Domenico Arcuri. “In Germania a marzo c’erano 30 mila posti di terapia intensiva, sei volte di più che in Italia, dove erano 5 mila; al picco abbiamo avuto nel nostro Paese circa 7 mila pazienti in rianimazione, duemila di più della totale capienza dei reparti. Oggi abbiamo circa 10 mila posti di terapia intensiva e arriveremo a 11.300 nel prossimo mese. Attualmente ci sono circa 3.300 ricoverati in terapia intensiva, quindi la pressione su questi reparti non c’è“, ha detto il commissario all’emergenza Covid alla conferenza “Finanza e sistema Paese un anno dopo“.

Durante il picco abbiamo avuto nel nostro Paese circa 7 mila pazienti in rianimazione, duemila di più della totale capienza dei reparti. Oggi abbiamo circa 10 mila posti di terapia intensiva e arriveremo a 11.300 nel prossimo mese. Attualmente ci sono circa 3.300 ricoverati per Covid in terapia intensiva quindi la pressione su questi reparti non c’è“.

Negli ultimi 10 giorni i miei uffici hanno distribuito il 10% delle attrezzature per la terapia intesiva pari a quelle che sono state distribuite negli ultimi 60 anni“, ha aggiunto Arcuri, lamentando come in passato “il sistema sanitario non è stato considerato un fattore competitivo“.

Anche sul fronte ossigeno la situazione sembra sotto controllo.

Sebbene l’emergenza legata al virus Sars-Cov-2 abbia determinato una crescita significativa della domanda di ossigeno, allo stato attuale non vi è alcun rischio di carenza del farmaco“. Lo sottolineano l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Assogastecnici e Federfarma.
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