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Carbonia: “Noi condannati prima del processo”. Parla l’avvocato Pitzalis.

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È ormai diventata consuetudine fare i processi sui social a persone o fatti e il più delle volte ci si erge a Giudici pur non conoscendo i dettagli delle vicende. Questa cattiva abitudine rischia di compromettere l’integrità morale, talvolta psicologica, del malcapitato che si trova a dover reimpostare le proprie abitudini. Qualche volta a scatenare la bagarre mediatica è anche la stampa che pur di dare la notizia in anteprima  può incorrere in errori o descrizioni dei fatti non proprio attinenti alla realtà.

A settembre, a Carbonia, i Carabinieri perquisirono un’abitazione alla ricerca di sostanze stupefacenti per poi ritrovarsi una sorta di ricovero per anziani, probabilmente abusivo, e, a dire degli inquirenti, gli ospiti (cinque in tutto di cui uno residente) venivano maltrattati e tenuti in condizioni igienico-sanitarie pessime. Dal comunicato stampa dei Carabinieri emerse, inoltre, il ritrovamento di sostanze stupefacenti probabilmente ai fini di spaccio e il possesso illegale di munizionamento. I due proprietari dell’abitazione furono messi subito agli arresti domiciliari, successivamente non convalidati, e l’appartamento sottoposto a sequestro ai fini dell’indagine. Dal momento in cui la notizia fu resa pubblica sui social, i coinvolti nell’operazione di polizia furono, e lo sono tutt’ora, bersagliati da commenti di ogni genere tanto che, ad oggi, hanno difficoltà ad uscire di casa per non essere oggetto di critiche e insulti. L’avvocato Pietro Paolo Pitzalis, su richiesta dei suoi assistiti,  per chiarire alcune inesattezze apparse sugli organi di stampa ci ha rilasciato un’intervista:

Tutta questa storia nasce dalla necessità di avere un’attività e alla mia cliente avendo lavorato come badante, tra l’altro apprezzata da molti nel suo settore, le sono stati affidati, dai familiari, alcuni anziani, cinque per la precisione, in quanto gli stessi non erano in condizioni di assisterli. L’affidamento è avvenuto in modo diretto proprio per le capacità riconosciute della mia assistita e soprattutto per la stima che le veniva riposta. Nasce da qui l’idea di predisporre una parte della casa per ospitare gli anziani con l’assoluta libertà, da parte dei parenti, di far visita ai propri cari in ogni istante del giorno. A questo aggiungiamo che gli ospiti hanno mantenuto il medico base che periodicamente assisteva i propri pazienti e quindi poteva verificare non solo lo stato di salute ma anche le condizioni di vita quotidiana. Questo per rispondere a tutti quei “leoni da tastiera” che non solo hanno insultato i miei clienti ma anche i familiari degli anziani. C’era un rapporto fiduciario tra le parti e tutto si svolgeva   con la massima trasparenza, quindi non capisco perché usare termini come “casa lager” o “giornate da incubo” soprattutto enfatizzati  da alcuni organi di stampa senza, peraltro, riportare i fatti come realmente sono accaduti.”

D: Avvocato Pitzalis, come mai i Carabinieri decidono di perquisire l’abitazione dei suoi clienti?

R:  I Carabinieri hanno deciso di perquisire l’abitazione probabilmente a seguito di segnalazione di spaccio stupefacenti al suo interno ma chiaramente erano a conoscenza dell’ospitalità di alcuni anziani altrimenti non mi spiego la presenza anche dei Nas di Cagliari. Tra le informazioni  fuorvianti dette dalla stampa anche quello dei maltrattamenti degli ospiti a causa dalla precarietà della situazione igienica senza però sottolineare che la mia assistita non aveva potuto assolvere alle pulizie giornaliere dei locali perché le forze dell’ordine hanno iniziato la perquisizione alle 8 del mattino. Praticamente la sera cenavano tutti assieme e, per non limitare la convivialità tra gli anziani, la mia cliente provvedeva a risistemare tutto il giorno dopo prima che gli stessi si alzassero. Se i Carabinieri si fossero presentati nella tarda mattinata avrebbero trovato le camere e la cucina in ordine come solitamente accadeva.”

D: Nel comunicato stampa dei Carabinieri si legge che oltre alle condizioni igieniche precarie è stato ritrovato dello stupefacente e del munizionamento. Ci vuole spiegare meglio?

R: Anche in questo caso alcuni organi di stampa hanno riportato delle notizie false scrivendo che era stata ritrovata una rivoltella. Assolutamente falso! I carabinieri hanno trovato un proiettile sopra un comodino e abbiamo dato ampia giustificazione al Giudice del perché della sua presenza ed è proprio per questo che il GIP ha rigettato la richiesta degli arresti domiciliari, tant’è che i miei assistiti ora sono liberi.”

D: Durante la perquisizione è stata trovata anche della sostanza stupefacente. A chi serviva e dove è stata trovata?

R: Anche qui c’è stata  un’informazione da parte di alcuni giornali non corretta. Allo stato attuale dobbiamo parlare di presunta sostanza stupefacente perché durante la perquisizione i Carabinieri non avevano al seguito il kit del drug test tantomeno lo avevano in dotazione nella caserma. Quindi dovremmo chiederci: come mai si fa una perquisizione alla ricerca di droga e non si ha il materiale per la misurazione immediata di quello che si è trovato? Al momento non abbiamo contezza se siano stati fatti gli esami di laboratorio per attestare si tratti di droga o meno. A noi risulta essere sostanza legale cioè quella prevista dalla legge con un Thc inferiore allo 0,02 per cento e per consumo personale. Tra l’altro è stata trovata nella camera del figlio maggiorenne dei miei assistiti che vive, assieme a tutta la famiglia (padre, madre e un altro fratello ndr) in un piano diverso da quello dove sono ospitati gli anziani. Altra presunta sostanza è stata rinvenuta nel bagno utilizzato dagli anziani ma anche in questo caso è stata fornita una precisa spiegazione. Noi attendiamo serenamente l’esito degli esami sicuri delle nostre affermazioni.”

D:  Tra gli ospiti c’era anche un signore che avrebbe dato 25mila euro ai suoi clienti. A che titolo sarebbe stata corrisposta questa somma?

R: Questo signore di cui si parla sui giornali è residente nell’abitazione dei miei assistiti con tanto di contratto scritto e registrato. In questo contratto è prevista l’assistenza completa all’anziano, sia sanitaria, con l’ausilio di personale medico esterno, sia per tutte le esigenze quotidiane perché conducesse una vita decorosa. Infine i soldi, che comunque sono stati accantonati, sarebbero serviti anche per le spese funerarie. Tra l’altro è prevista l’impugnazione del contratto se un familiare avesse notato maltrattamenti o altro nei confronti  del congiunto. Purtroppo questo anziano pur essendo residente è stato fatto allontanare forzatamente dall’abitazione dai Carabinieri e riportato dai suoi familiari. Sono stati affidati ai figli anche gli altri anziani con tanto di stupore da parte degli stessi anziani e dei congiunti perché per loro i familiari erano trattati in modo ineccepibile. Chiaramente è stato creato anche un disservizio perché ora i familiari dovranno adoperarsi per trovare una badante per i propri congiunti.”

D: Allo stato attuale i suoi assistiti in che condizioni psicologiche si trovano?

R: Questa vicenda ha distrutto la serenità familiare. Limitano le uscite, pur non avendo vincoli da osservare, perché hanno paura di essere aggrediti verbalmente dalla gente, situazione che è già accaduta, per non parlare degli insulti continui sui social. Tutto questo succede perché una certa stampa ha amplificato la notizia con titoli fuori luogo ma anche riportato fatti che non corrispondono alla realtà: perché scrivere della presenza di una rivoltella quando questo non corrisponde alla realtà ma esiste solo nella fervida immaginazione del giornalista che lo ha riportato? Nei casi di cronaca i giornalisti dovrebbero riportare i fatti in maniera obiettiva, essere neutrali. Il cronista dovrebbe fare una fotografia della situazione, così come ho scritto al direttore di un quotidiano sardo in questione, evitando di commentare e di scrivere fatti inesatti. Comunque noi esporremmo la situazione in fase dibattimentale e se i miei assistiti dovessero essere assolti verificheremo se ci saranno le condizioni per procedere contro chi ha calunniato e offeso i miei clienti.”        

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