Prosegue il dialogo a distanza, a botte di comunicati, tra la Portovesme srl e la Confsafi. Il primo a lanciare il guanto di sfida è stata la Confsafi (In arrivo personale estero alla Portovesme srl. La Confsafi chiede spiegazioni all’azienda) accusando l’azienda di voler impiegare personale spagnolo a discapito di quello locale. L’azienda dopo qualche ora ha risposto (La Portovesme srl risponde alla Confsafi “Hanno scarsa conoscenza delle attività e degli investimenti aziendali”) giustificando la scelta per motivi di professionalità introvabili nel territorio e accusando la Confsafi, quindi Fabio Enne, di poca conoscenza delle dinamiche aziendali.
Il segretario della Confsafi ribatte specificando il suo punto di vista sulla vicenda “Apprendiamo del vostro stupore circa le nostre perplessità riferite nella nota stampa del 18 agosto. Oltre allo stupore manifestato notiamo un palese fastidio suscitato dalla stessa nota, nella quale osserviamo difficoltà da parte vostra nel considerare legittimo un richiamo alle drammatiche situazioni del lavoro in un territorio in affanno. Peraltro riteniamo nelle vostre motivazioni di impiego di personale estero, delle risposte prevedibili ma tutt’altro che giustificabili, soprattutto in un contesto di crisi come del Sulcis. Respingiamo ogni vostra interpretazione circa l’attacco di una nostra presunta posizione ai danni della marcia dello stabilimento. La robustezza della nostra nota che è ben lontana dalla volontà di attaccare in modo illogico, sarebbe stato invece utile per noi leggere una robusta risposta che oltre a stabilire l’assenza di professionalità,e quindi, a legittimare la scelta di impiego di personale estero, fa riferimento ad altre presunte mire o a tentativi di delegittimazione che noi consideriamo disfunzionali e fuorvianti rispetto alle nostre perplessità che anche dopo la vostra nota di risposta, restano invariate.”
In effetti nella risposta della Portovesme srl non si specifica che tipo di professionalità siano introvabili nel territorio e quanti siano. Nonostante tutto, Fabio Enne, specifica che “Resta per noi basilare la continuità di marcia dello stabilimento, come già dimostrato da oltre 30 anni,facendo prevalere, almeno da parte nostra,ogni tipo di azione propositiva e collaborativa, scegliendo la strada del confronto e non delle illazioni e mantenendo inalterata la nostra autonomia e democrazia di pensiero.”
To be continued…
Comment here