A settembre riapriranno le scuole e la domanda che sorge spontanea è: “Cosa succede se un alunno è positivo?”. Il nuovo protocollo di sicurezza per la riapertura delle strutture scolastiche prevede in questo caso che scatti subito la quarantena per lui e per chi ha avuto contatti con lui nelle ultime 48 ore. Il protocollo è stato stilato da un comitato formato da Iss, ministeri di Salute e Istruzione, fondazione Kessler, Veneto ed Emilia-Romagna.
Sulla tematica scuola però ci sono ancora tanti interrogativi senza una risposta. In caso di un alunno positivo, chiude la scuola? Il protocollo al momento non prevede la chiusura immediata della scuola. Le indicazioni dicono al riguardo: “valutazioni da fare caso per caso in base al numero di contagi, di eventuali cluster e del livello di circolazione del virus nella comunità”. Inoltre, ogni istituto scolastico dovrà nominare un referente Covid-19, che farà da tramite con le Asl e verrà formato sulle procedure da seguire. Il suo compito sarà quello di essere a conoscenza dei casi di alunni sintomatici e di controllare eventuali “assenze elevate” (sopra al 40%) di studenti in una singola classe.
Durante la quarantena di isolamento domiciliare obbligatorio, la scuola si adopererà per attivare le modalità di didattica a distanza. Una volta terminata la quarantena l’alunno ritenuto guarito, verrà riammesso in classe solo dopo essere risultato negativo a due tamponi consecutivi a distanza di 24 ore uno dall’altro. Infine, se a contrarre il Covid-19 dovesse essere un professore, questi, dovrà obbligatoriamente indossare la mascherina e allontanarsi in maniera autonoma dalla struttura scolastica.
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