Naturalmente ringrazio oltre le 3600 persone che hanno contribuito a che questa raccolta di firme, pensata da Marco Cinque e Antonino Caponnetto (momentaneamente assente) e poi messa in opera da un ‘amico’ che richiedeva 100 firme appena (basta andare a leggere il tripudio per il raggiungimento di tale ‘traguardo!) dimostrasse che: si può sopravvivere avendo come principio la libertà di espressione e la lotta senza se o ma, occupandosi con la propria fatica e con questo mezzo (usato con cautela) per diffondere ciò che si fa. Negli anni 70 e 80, senza “LIKE” e senza copincolla, si cercava di scoprire chi e dove c’era la novità: in letteratura, musica, arte. Ho avuto la fortuna di amare per ‘dono naturale’ questi doni che la vita ci ha concesso. Suonavo la batteria sui bicchieri e a 16 anni suonavo la batteria con un pianista (forse Privitera) alla base militare di Sigonella. Avevo il ‘tuono’ della guerra, ma già detestavo e detesto tutti i governi ‘amerikani’: da quando esistono sono sempre in guerra con tutti per portare la democrazia anche sulla luna. A scuola dormivo e così che ho imparato tutto, di più. All’inizio ho amato la televisione per un motivo ben preciso: nel semibuio delle casa dei salotti ricchi ci potevamo ‘toccare’, iniziando giochini d’amore, così anche i vecchi treni. Quante avventure in quei treni. Partivo per Milano e finivo a Genova con una ragazza svizzera, anzi più che svizzera era di Siracusa ma aveva pudore a confessarlo. Come i tanti che votavano Berlusconi ma tacevano e, così parlandone male lo hanno messo sul trono (dove ancora incartapecorito sta!).
Diversa cosa l’orgoglio di essere salvini o meloni, sono comunque tutti nel sangue democristiani. Orgogliosi di baciare le madonne in plastica e i san gennaro in polvere. Ora però è giusto dire che: siamo alleati con chi scatena guerre, crediamo dopo qualsiasi disgrazia di diventare più umani e il giorno stesso si aprono a valanga migliaia di inchieste e ci vorrebbero una serie infinita di celle dove mettere questi ‘galantuomini’. Ammazziamo le donne: questo mi mette paura! a chi scriveremmo poesie accorate d’amore e con chi faremmo sesso sano e puro? lo so, mi direte che ci sono altri modi che nelle antichità e dietro le chiese s’usa fare. Temiamo l’isis ma anche i carabinieri e la polizia. Qualcosa non va.
Per fortuna abbiamo facebook che ci consiglia e amazon (anche nome adatto, fateci caso) che ci vende tutto: dai film al preservativo nuovo e usato.
Rifletto: le vecchie manifestazioni che raccoglievano milioni di lenzuola bianche in centinaia di piazze nel mondo? e il covid? voluto da chi? cinesi, americani nicaraguegni? e sgarbi? (già il nome dice tutto).
Non l’hanno voluto al pc e dritto s’è infilato dove gli hanno aperte le braccia, naturalmente silvio era già pronto e vittorio (amico d’un tempo che insieme a bellezza e mMartina (la contassa per caso, generosa, geniale ma anche ingenua – cadde anche lei nel garofano di craxi, così come l’attenta amica Adele Cambria.
Trovai a casa sua d’improvviso pecora con chitarra e garofani pure in cesso.
Allora, questo piccolo breve assaggio del bioromangiallo è un ringraziamento a chi ha firmato la petizione, ai pochi che ne hanno scritto su qualche giornale, alle amiche da mezzo secolo Barbara Alberti, Dacia Maraini (sanno perché) ad Andrea Guerra (colonne sonore formidabili e originali, autore che non scopiazza malamente) a Tonino Colloca che di nascosto mi ha regalato ciò che poteva e, soprattutto a coloro che in silenzio hanno comprato i miti libri e sono migliaia per oltre ventuno titoli, non riesco a ringraziarli personalmente. Ma un grazie sincero va alle donne, perché esistono, combattono, ridono, piangono, soffrono, sopportano i tradimenti, a quegli uomini che hanno dentro una buona parte delle loro stesse caratteristiche. Per quanto riguarda me adesso avrò più forze e capacità per organizzare incontri d’arte che non amo definire festival. Per quelli ci vogliono soldi. I pochissimi in genere si fanno per passione e a proprie spese.
Un grazie particolare a Claudio Moica per la costanza nel seguirmi, per l’affetto sincero e la possibilità che mi offre da sempre. Vicino da sempre all’Albania, sperando che un covid di ritorno e un terremoto non li fiacchino completamente. Paese generoso dove tutti cercano di fare i loro comodi, noi per primi, insieme a turchi, greci (ancora sarebbero in guerra – non è stata firmata alcuna pace – serbi eccetera.
Che bella ciao e gli inni siano più potenti d’un calcio a un pallone e che nelle scuole si insegni seriamente l’unica lingua comprensibile: la musica, colonna sonora di ogni azione.
Un pensiero affettuoso va anche a chi in questi tre anni mi ha augurato la morte! poi se accade loro qualcosa di incredibile io, giuro su Dio, non c’entro. L’ultimo mi ha augurato di essere colpito dal covid! tutti ‘poeti’ anche dentro.
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