Si è tenuto oggi nella sede della Regione (Villa Devoto) a Cagliari il vertice fra le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici di Fiom, Fsm, Uilm e Cub e il Presidente della Regione Christian Solinas. All’incontro hanno presenziato anche i Consiglieri Regionali rappresentanti del collegio del Sulcis Iglesiente Fabio Usai e Michele Ennas e i Sindaci di Villamassargia e Masainas, Debora Porrà e Ivo Melis.
La riunione, organizzata per fare il punto sullo stato dell’arte della vertenza, è stata l’occasione per discutere degli effetti dell’accordo per la concessione delle tariffe energetiche riequilibrate appena sottoscritto fra la multinazionale svizzera e l’ENEL dopo settimane di stallo e preoccupazioni fra le organizzazioni sindacali e i lavoratori.
“Finalmente, ha dichiarato il consigliere regionale Fabio Usai, la Sider Alloys ha raggiunto la fondamentale intesa con ENEL. Adesso non si perda più tempo e si proceda con la presentazione di un piano industriale credibile propedeutico al revamping degli impianti e al riavvio produttivo della fabbrica. E contestualmente prenda il via la ricollocazione degli ex lavoratori del bacino Alcoa, ormai allo stremo e obbligati a vivere con degli ammortizzatori sociali dimezzati nella loro consistenza originaria. Per sostenere al meglio questa fase, è importante che la società Svizzera si confronti con le rappresentanze sindacali e istituzionali dell’isola.”
Il Presidente Solinas, dopo aver ascoltato gli interventi dei sindacalisti e aver manifestato soddisfazione per la firma dell’accordo fra ENEL e Sider Alloys, ha ricordato la posizione della Regione in merito alla vertenza, ribadendo il forte sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie e a ogni iniziativa propedeutica alla ripartenza della fabbrica:
“Come RAS, ha ribadito il Presidente, abbiamo contribuito all’accordo di programma per il rilancio produttivo dell smetter Sider Alloys di Portovesme con ben 8 milioni di euro a fondo perduto. È nostro obiettivo quindi continuare a essere parte in causa e protagonisti di questa vertenza, sostenendo al massimo le iniziative portate avanti dalle organizzazioni sindacali per chiedere una conclusione definitiva della vicenda. Tanto più ora dopo l’importante raggiungimento dell’intesa tra la multinazionale svizzera e l’ENEL. Sarà nostro compito nelle prossime ore convocare l’azienda in Regione per avviare un dialogo costruttivo finalizzato al sostegno di ogni iniziativa utile al rilancio produttivo della fabbrica. Vogliamo conoscere il piano industriale della multinazionale, ha spiegato il governatore sardo, e fare tutto ciò che è in nostro potere e di nostra competenza per accompagnare l’investitore nelle fasi di revamping e reindustrializzazione del sito di Portovesme.
Inoltre solleciteremo anche il Ministero del Lavoro affinché trovi tutte le soluzioni possibili per tutti quei lavoratori in attesa di ricollocazione all’interno dello stabilimento di Portovesme, che oggi percepiscono un’indennità di mobilità in deroga dimezzata e quindi insufficiente a sopravvivere dignitosamente e a superare la fase di transizione prima che la fabbrica riparta. Nel contempo lavoreremo alla costruzione di un piano formativo per gli ex lavoratori da ricollocare, che da una parte li aiuti a sostenerli nel reddito e dall’altra permetta l’allineamento delle loro competenze (dopo anni di fermo lavorativo) in vista della loro ricollocazione all’interno dello stabilimento per le fasi di revamping e successivamente per l’avvio produttivo.”
I SINDACATI
Durante l’incontro le organizzazioni sindacali hanno manifestato la loro preoccupazione per i ritardi accumulati nella vertenza e la condizione degli ex lavoratori in attesa di ricollocazione e attualmente sostenuti nel reddito unicamente da ciò che rimane dell’indennità di mobilità in deroga dopo anni di rinnovi.
La CGIL e la CISL si dicono, comunque, soddisfatti dell’accordo raggiunto “ certamente un grande risultato ma, come abbiamo sempre detto, riterremo conclusa la vertenza quando tutti i lavoratori saranno ri occupati e ri-vedremo uscire dallo smetter il primo lingotto di alluminio. Ci auguriamo, quindi, di poter presto festeggiare la ripresa produttiva che, oltre che essere strategica per la produzione complessiva di alluminio in Italia, darebbe un importante contributo in termini occupazionali e di reddito per alleviare le gravi sofferenze occupazionali e sociali patite dalle famiglie del territorio a causa della mancanza di lavoro.”
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