Da più di dieci anni era passato inosservato uno stallo di sosta con tanto di strisce orizzontali gialle e segnaletica verticale che indicava chi vi potesse parcheggiare ma senza nessuna indicazione di autorizzazione o ordinanza. Nessuno a Carbonia si era posto la domanda o semplicemente incuriosito da chiedere il perché proprio in via Nuoro ci fosse bisogno di una sosta riservata ma soprattutto a chi fosse destinata. Siamo riusciti noi di “Ajonoas” a risolvere il mistero!
Nel 2007 il Sindaco Salvatore Cherchi, a capo della giunta di centrosinistra, sollecitato dall’ufficio tecnico e dalla Polizia Municipale accolse uno studio sulla riorganizzazione della circolazione viaria cittadina con un’attenzione specifica “sull’esigenza della tutela pedonale”. La necessità di ordinare il flusso del traffico e regolamentare le zone di sosta veicolare portò il primo cittadino ad emanare un’ordinanza (la nr. 2 del 09/01/2007) in cui vennero istituiti nuovi sensi unici, divieti di sosta, divieti di fermata, parcheggi per i disabili e, infine, “uno spazio riservato ai servizi di soccorso da individuare nella via Nuoro, nel tratto tra Piazza Ciusa e vico Nuoro”. Il caso volle che lo spazio venisse individuato all’altezza del civico 26, di fronte ad uno studio di un medico di base. Chiaramente lo stallo doveva essere utilizzato solo per i mezzi che forniscono un servizio di soccorso. Nella fattispecie per “servizi di soccorso” si sarebbe dovuto intendere ambulanze oppure autovetture adibite a tale scopo cioè per intervenire prontamente in caso di necessità sanitaria. Il fatto strano è che nelle vicinanze dello stallo di sosta di via Nuoro non vi è nessun servizio di pronta emergenza tantomeno di guardia medica o pronto soccorso e di sicuro un ambulatorio non ha lo stesso scopo ne si può ritenere che un paziente si rechi dal medico in casi estremi essendoci nella città un ospedale e un pronto soccorso.
Quindi non si capisce la ratio per cui all’epoca il Sindaco, Salvatore Cherchi, decise di inserire nell’ordinanza questa sosta riservata. I dubbi potrebbero essere tanti ma non sta a noi esplicitarli non avendo certezze. Ma ci siamo chiesti che forse nel redigere lo studio tecnico si fosse ritenuto che l’ambulatorio medico potesse essere equiparato ad un servizio di pronto soccorso. Ipotesi plausibile. Ma perché proprio lo studio di via Nuoro e non quello di altri medici di base? E nel caso: perché non allegare nell’ordinanza anche lo studio della riorganizzazione stradale da dove si potesse evincere la logica per la realizzazione della sosta riservata proprio in via Nuoro al civico 26? Quando magari si sarebbe potuta fare di fronte ad un altro numero? A queste domande può rispondere solo chi ha firmato l’ordinanza e a cui rivolgiamo l’invito, se vuole, a darci una motivazione nonostante siano passati ormai 13 anni.
Noi nel frattempo abbiamo rivolto la stessa domanda all’attuale assessore all’Ambiente, Servizi di Pubblica Utilità, Manutenzioni (So.Mi.Ca), Lavori Pubblici e anche vicesindaco del comune di Carbonia, Gianluca Lai, che ha convenuto con noi sulla stranezza dell’autorizzazione e si è impegnato a trasformare lo stallo di sosta per i servizi di soccorso in stallo di sosta per disabili. Ci è sembrata una proposta logica quella formulata dall’assessore e che sarà di sicuro beneficio per tutti coloro che, a causa di una disabilità, hanno delle difficoltà a trovare parcheggio. Magari gli stessi che si devono recare nello studio medico adiacente al misterioso cartello.
Dopo 13 anni “Ajonoas” ha risolto il caso del misterioso cartello di sosta riservata, fiduciosi che a breve sarà davvero di pubblica utilità.
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