Erano stati respinti all’aeroporto di Cagliari-Elmas dopo essere atterrati con un jet privato. Si trattava di un gruppo composto da alcuni americani, inglesi, neozelandesi e anche una donna originaria di Oristano. A causa dell’emergenza sanitaria da Covid19 che in America continua a registrare migliaia di contagi giornalieri, l’Europa, ha deciso di bloccare l’ingresso ad alcuni cittadini provenienti da diverse nazioni e continenti, tra cui l’America.
Un’ordinanza che ha di fatto espulso, per giusta causa, i cittadini americani che il 1 luglio erano atterrati sull’Isola. Le polemiche sono subito divampate sul web.
Il caso aveva suscitato anche la reazione del Presidente Solinas che aveva commentato così la notizia: “La singolare interpretazione restrittiva delle norme da parte del Governo, opposta alla nostra ragionevolezza di garantire anche in questo caso la sicurezza sanitaria, ha inflitto un grave danno alla credibilità turistica internazionale della nostra Isola e del nostro senso di ospitalità”.
Finite le polemiche? IL Tar Sardegna accoglie la richiesta degli avvocati
Avevano il diritto di entrare in Sardegna gli investitori americani che lo scorso 1 luglio sono stati bloccati all’aeroporto di Elmas e costretti a ripartire.
È stato infatti accolta dal Tar Sardegna la richiesta di sospensione del provvedimento presentata dagli avvocati Corrado Maxia e Marco Porcu.
Il Tribunale Amministrativo regionale ha infatti stabilito che era legittimo lo spostamento per motivi di lavoro, e ha dunque concesso la sospensiva al provvedimento eseguito dalla Polizia di Frontiera, “alla quale va comunque la stima totale sia da parte nostra che da parte dei nostri clienti – affermano gli avvocati Maxia e Porcu – Effettivamente il 1 luglio era presente un vuoto normativo, dovuto dalla strana situazione determinata dal Dpcm appena scaduto il 30 giugno e la nuova ordinanza del Ministero della Salute, recante la data del 30 giugno ma pubblicata solo il 2 luglio. Una situazione di difficile gestione – proseguono gli avvocati – che gli agenti hanno comunque gestito cercando di fare il loro dovere nel miglior modo possibile. Da parte nostra e dei nostri clienti resta nei loro confronti la massima stima per il lavoro svolto”.
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