Politica

Intelligence, al via il primo G7 alla Camera dei Deputati

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ROMA – “Le crescenti interconnessioni tra sicurezza cibernetica, instabilità geopolitica e sistemi economici richiedono risposte integrate e all’avanguardia per proteggere la stabilità sociale ed economica da minacce sempre più sofisticate e complesse”. Così il presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, durante la prima riunione delle Commissioni parlamentari di controllo sull’Intelligence dei Paesi del G7 in corso a Montecitorio.

Fontana ha sottolineato l’importanza di un approccio “coordinato, coerente con la dimensione planetaria delle sfide che i servizi di intelligence sono chiamati ad affrontare”, ha evidenziato il ruolo dei Parlamenti, “che hanno la responsabilità di garantire che le attività degli apparati di sicurezza siano sempre orientate alla tutela dei diritti fondamentali e degli interessi collettivi” e ha espresso l’auspicio che “il lavoro delle delegazioni possa contribuire in concreto a rafforzare la sicurezza globale e a gettare le fondamenta di un futuro di pace”.

“Nel 2023 i conflitti sono cresciuti del 12% rispetto all’ anno precedente e del 40% rispetto al 2020 – ha sottolineato il Sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica – Assistiamo alla progressiva saldatura tra le crisi che scuotono il pianeta. Un contesto di questo tipo comporta un inevitabile rafforzamento del ruolo delle intelligence nei processi decisionali e le nostre Costituzioni comportano che questo sviluppo sia affiancato a un ancora maggiore rafforzamento delle rispettive commissioni di controllo”.

Per il Presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, “si assiste a un aumento globale dell’insicurezza. Il mondo è divenuto meno sicuro, per la dodicesima volta negli ultimi 16 anni. E nel 2023 si è raggiunto il livello più basso di pacificazione secondo il Global Peace Index nel corso degli ultimi anni, 108 Paesi hanno aumentato il proprio livello di militarizzazione e 86 Paesi hanno aumentato in percentuale le proprie spese militari”.

“La risposta agli scenari complessi non può – ha evidenziato – che essere collettiva e coordinata, consapevoli che la nostra sicurezza è legata in maniera indissolubile alla stabilità globale. Per questo il nostro impegno deve essere caratterizzato da un approccio a 360 gradi: sostenere l’Ucraina, stabilizzare il Mediterraneo, proteggere le rotte marittime e contribuire alla sicurezza internazionale”.

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