Cucina

I Cuochi molisani sempre più all’attenzione nazionale

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CAMPOBASSO – Bologna si veste di bianco e accoglie festante i cuochi italiani per la loro festa annuale. La città emiliana, prima di essere bagnata dal pianto di nuvole che copiosamente hanno spinto gocce traditrici causando allagamenti e disastri immani, assai difficili da dimenticare, si è arresa alla bellezza di giacche e torque del colore della magia. Centinaia di cuochi provenienti da ogni regione italiana hanno festeggiato la Federazione a cui appartengono con una due giorni, 14 e 15 ottobre scorso, che rimarrà negli annali della straordinaria città romagnola e nei cuori di chi ha potuto godere di una visione diversa, umana, di cuochi che hanno festeggiato accendendo i riflettori sulla sostenibilità ambientale e la cura del cibo tramite la consapevolezza della eccellente biodiversità che la nostra nazione offre e, non a caso, gratifica oltremodo la qualità incommensurabile del cibo italiano, patrimonio Unesco grazie alla Dieta Mediterranea, e in procinto di essere per le sue specifiche eccellenze anche riferite alla tradizione culturale che mai va sottaciuta.

L’Unione Cuochi Regione Molise non poteva mancare all’importante appuntamento e con la convinzione unitaria che distingue l’associazione molisana, affiliata alla Federazione Italiana Cuochi, ha mostrato tutta la sua capacità di sintesi organizzativa, ponendosi alla partecipazione con la delegazione regionale più numerosa con oltre 34 elementi. Capeggiata dal presidente regionale Massimo Talia e dai provinciali Giovanni Colarusso e Matteo Miucci la delegazione molisana oltre alla partecipazione convenzionale della incredibile sfilata tra le bellissime strade bolognesi che ha letteralmente mandato in visibilio il folto pubblico assiepato a coronare l’evento, alla consueta e particolarmente partecipata Santa Messa nel tempio cittadino, ha posto all’attenzione della platea la tradizione culinaria molisana con la preparazione apprezzatissima della Pizza e Minestra e la degustazione dei prodotti cult quale quelli dell’arte bianca regionale quale i latticini e i salumi con a capo la regine “ventricina”.

Una festa che non poteva essere sottaciuta, vista l’importanza delle azioni che la Federazione Italiana Cuochi mette in campo ogni giorno a tutela del cibo e dei territori da cui essi provengono. Così è stato! Attenzione, partecipazione, condivisione da parte della gente comune, della classe dirigente, degli operatori del settore nel seguire e apprezzare i convegni/incontri, la cucina, la progettualità. Il presidente regionale Talia più volte ha rimarcato la necessità di porsi al cospetto degli elementi della cucina come una vera missione che configura attenzione e tutela.

Soddisfatto il presidente nazionale, Rocco Pozzullo, che nel ricordare le scelte oculate dell’intera federazione ha voluto appuntare la convinzione che la sostenibilità in tema ecologico è uno dei baluardi che la stessa federazione ha sposato convintamente come il consapevole uso del cibo e delle sue materie prime. Una festa che ha posto al centro l’orgoglio e non il campanile, la qualificazione delle professionalità e non l’improvvisazione. L’Unione Cuochi Regione Molise incessantemente si pone all’attenzione dell’intera nazione con garbo e maestria e dopo Bologna non è mancata al 3° Festival delle Regioni e delle Province Autonome tenutasi a Bari dal 19 al 22 ottobre 2024.

L’entusiasmo di portare la bandiera della nostra regione ha mostrato la parte migliore con una degustazione di prodotti molisani a partire dai formaggi di Capracotta forniti dal rinomato Caseificio Pallotta e i salumi di “Casa Florio”. Sotto la regia di Massimo Talia e Ermando Paglione, sono state sciorinate selezioni di prelibatezze immancabili e accattivanti. Il tartufo e la tintilia hanno concorso al successo che dimostra sempre più di essere cercato e decisamente meritato.

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