Primo PianoSud Sardegna

Portoscuso: l’ordinanza “In spiaggia ma solo per cinque ore”

Condividi

Sulla scia delle ordinanze del comune di Sant’Antioco sugli obblighi che i bagnanti devono tenere in spiaggia, anche il comune di Portoscuso  emana la sua ordinanza (la n. 46 del 26/6/2020) in cui stabilisce le regole che tutti saranno chiamati ad osservare. Dura vita, quindi, per i pescatori che non potranno esercitare il proprio hobby durante le ore di balneazione ma anche per coloro che vorranno pubblicizzare eventi con volantini da distribuire ai bagnanti. Se a grande linee l’ordinanza ripercorre quella tracciata dal comune limitrofo, la giunta guidata dal sindaco Giorgio Alimonda, la incrementa raccomandando  “di non stazionare nelle spiagge per più di 5 ore continuative al giorno” per garantire la fruizione del litorale al maggior numero di persone ma, essendo una semplice indicazione, probabilmente alcuni non la osserveranno. Anche perché non si capisce come si possa stabilire l’ora di arrivo nelle spiagge delle persone a meno che non vengano presidiate dalle forze dell’ordine o chi per loro. Quindi spiagge vietate agli animali, ai classici fuochi notturni dei giovani magari per vedere le stelle cadenti durante la notte di San Lorenzo, ai giochi in spiaggia ma anche ai rumori provenienti dalle radio. Chiaramente è fatto obbligo di dotarsi di mascherina qualora non si riesca a tenere la classica distanza sociale. Sarà un’estate diversa, a tratti difficile, perché l’estate è sinonimo di libertà, di allegria e anche di trasgressione e venendo a mancare tutto questo, a causa della pandemia da Covid 19, quanti saranno disposti ad osservare perfettamente tutte le regole?

Le prenotazioni per la stagione estiva stanno subendo un crollo anche a causa del caro prezzi legato ai collegamenti aerei e navali e alcune attività di ristorazione e ricettive hanno deciso di non riaprire. Probabilmente il poco turismo che si riverserà nell’isola sarà quello di prossimità sperando che le norme imposte a tutela della salute non facciano ricredere i turisti obbligandoli a cambiare mete.

di Marco Diana

Comment here