Vengono in mente ricordi quando bambini si viveva con nostalgia la festa dei defunti raccontata dai nonni davanti al calore del caminetto. Era l’occasione, il 2 di novembre per “accogliere” i propri cari defunti preparando la tavola con del cibo, affinchè si potessero ristorare per affrontare il lungo viaggio dal purgatorio al paradiso. Sulla tavola normalmente si lasciava il pasto della sera, fave, formaggio, castagne, fichi e noci, un melograno e un piccolo lumicino acceso che, prima di andare a dormire, la nonna accendeva in segno della presenza delle anime. Dopo aver pregato con gli anziani davanti al camino si andava a dormire tra mistero e realtà; è’ il ricordo dell’infanzia “Is Animeddas” la festa delle anime.
Proprio per questa ragione nella celebrazione de Is Animeddas i bambini, vestiti di stracci, percorrono le vie del paese domandando a ogni porta secondo formule che cambiano da una zona all’altra dell’isola, un piccolo dono per le anime più sfortunate. I bambini ricevono arance, mandorle, limoni e pane di saba mantenendo viva l’offerta del dono. Era un momento emozionante, i bambini venivano accolti con tenerezza e tendevano la mano in avanti dicendo “seus begnus po is animas”. Un abbraccio poi veniva dato loro il dono, che era sempre seguito dalla frase:”po s’anima de filla mia, oppure de mamai, o de babai…o in modo più generico, po is animas e a si biri a attrus annus.”, La federa di tela pian piano si riempiva di ogni ben di Dio: castagne, noci, fichi secchi e anche di dolci fatti in casa. Calata la sera si rincasava e il cibo ricevuto ai bambini veniva posato sul tavolo della cucina. La nonna nonna si rassicurava che i bambini avessero capito il gesto di quel rito e, prima di mangiare il cibo ricevuto, si recitavano le preghiere intorno al tavolo, per le anime dei morti che erano state raccomandate. Si lasciava la tavola con il cibo, e come detto poc’anzi, e si andava a dormire. La mamma ritirava tutto la mattina presto prima che i bambini si alzassero, e quando chiedevano se avessero mangiato, rispondeva: ”Le anime sono passate e hanno mangiato tutto…”. Era una grande festa religiosa per i defunti, usanza che oggi è ancora molto sentita nei piccoli comuni.
Ora la Pro Loco di Portoscuso nel fa rivivere, attraverso questo racconto le antiche tradizioni popolari organizza – annuncia Maria Canu, presidente della Pro Loco, – un momento di festa dedicato ai bambini (fronte Ufficio Turistico) per il 31 ottobre dalle ore 16,oo e si invitano tutti i bambini a partecipare vestiti da mustaioni (da spaventapasseri con abiti vecchi e con il capo coperto). Sarà un momento emozionante , – aggiunge Maria Canu,- far rivivere antichi gesti perché questo momento sia vissuto nel divertimento e nella promozione culturale delle nostre radici”.
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