ROMA – Sul fine vita la Lega dà libertà di coscienza ai suoi parlamentari e consiglieri regionali: è la linea, a quanto si apprende, indicata da Matteo Salvini nel corso del consiglio federale riunitosi ieri pomeriggio: il partito non ha una posizione univoca su questo tema e lascia quindi esprimere ciascuno in base alle proprie sensibilità. Anche il governatore del Veneto Luca Zaia, spiega chi ha partecipato alla riunione, è intervenuto condividendo l’approccio di Salvini.
Zaia aveva promosso una legge di iniziativa popolare, bocciata dal consiglio regionale veneto a gennaio, e in quell’occasione il leader della Lega aveva spiegato che “la Lega non è una caserma, c’è libertà di pensiero”, precisando però che per lui era “un bene” che fosse finita in quel modo. Nel giro di qualche settimana il Consiglio regionale della Lombardia dovrebbe esaminare un progetto di legge dell’associazione ‘Luca Coscioni’, e il tema è in discussione anche in Senato, con un disegno di legge in materia di morte medicalmente assistita all’esame delle commissioni Giustizia e Affari Sociali.
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