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Portoscuso, Antichità: il tempo ritrovato nello scialle tra passione e tradizione

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Appassionati e cultori dello scialle mettono in mostra al grande pubblico, lavori di ricamo a mano di pregevole fattura in un momento culturale sulle tradizioni locali, in programma il 1 agosto alle 21 nella Tonnara Su Pranu di Portoscuso. Sarà una vera e propria sfilata di alta moda delle tradizioni con modelle che indosseranno scialli di straordinaria bellezza.

La storia dello scialle in Sardegna ha incontrato larga fortuna nell’abbigliamento femminile dalla fine dell’800 arrivando a sostituire altre forme di copricapo. Nell’isola gli scialli hanno forma quadrata nei colori tabacco, marrone, nero e più raramente il blu scuro. Forme e colori esaltano i motivi floreali di grandi e di medie dimensioni, papaveri, bacche, spighe di grano, uva e melograni. Gli scialli più pregiati li troviamo, per fare qualche esempio: a Settimo San Pietro, Aggius, Bitti, Dorgali, Sinnai, Oliena, Maracalagonis, Quartu Sant’Elena. A Portoscuso è raro vedere scialli antichi lungo i cortei perché un tempo era usanza seppellire la donna con il suo scialle. Per le vedove invece, era rigoroso indossarlo di colore nero, semplice e senza decorazioni.

La storia ci riporta di scialli importati dai mercanti d’oriente e dalla Francia, in particolar quelli della Gallura e, ben presto, le donne sarde diedero inizio alla produzione personalizzandoli con i simboli naturali del proprio territorio. Attorno al 1920, l’uso dello scialle iniziò a decadere, ma è proprio in questo momento storico che venivano utilizzati a diretto contatto con i capelli raccolti.

Portoscuso vanta brave ricamatrici tra cui Mariangela Musu che fin da bambina ha ereditato dalla nonna paterna questa passione. “Lo scialle a matta, – ci descrive Mariangela, – veniva indossato  nei giorni di festa e nelle feste religiose più importanti dalle donne benestanti. Il tessuto e i ricami erano un segno distintivo del ceto sociale. In tibet di color tabacco o marrone, a frange in seta lavorate con intreccio di fili con tecnica macramè. I miei lavori, – aggiunge Mariangela, – sono stati oggetto di ricerca con disegni e foto dell’800, disegni prestati dalle donne dei paesi limitrofi. Continuare a realizzare gli scialli è un modo per mantenere viva la tradizione e la nostra cultura”.

L’evento vedrà la partecipazione degli scialli dalla pittrice signora Emanuela Occheddu, tutti dipinti a mano, mentre quelli tradizionali, ricamati a mano, vedranno le opere di Emanuela Ezzi e di Mariangela Musu. Tutti gli scialli saranno indossati da modelle del Gruppo Folklorstico Sa Turri e provenienti da Perdaxius. La manifestazione è patrocinata dal Comune di Portoscuso Assessorato alla Cultura e vede l’organizzazione curata dall’Associazione Sa Fabbrica.

Articolo di Leo Basilio Pusceddu

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