La Sardegna, un po’ come il resto d’Italia, sta vivendo una vera rivoluzione in ambito commerciale e, in particolare, per ciò che riguarda gli acquisti da parte dei consumatori, con il commercio online che si è radicato sempre più nella quotidianità dei suoi abitanti. Secondo un’analisi condotta dal Centro Studi della Confartigianato imprese Sardegna, infatti, il 50,3% della popolazione sarda, pari a 830.000 persone, ha fatto acquisti online nel 2023, un aumento significativo rispetto al 40,5% del 2022 e ai soli 285.000 acquirenti sei anni fa nel 2018. Facciamo il punto della situazione.
Continua la crescita dell’e-commerce in Sardegna
Più della metà dei sardi ormai acquista online, più precisamente il 50,3% della popolazione regionale, un dato quello del 2023 che rispecchia appieno la tendenza nazionale e che evidenzia come le abitudini dei consumatori siano sempre più orientate verso l’uso delle nuove tecnologie per risolvere anche le problematiche più comuni, come appunto l’acquisto di beni di uso quotidiano.
La costante crescita registrata in questi ultimi anni colloca oggi la Sardegna al 12° posto nella classifica nazionale dell’utilizzo di internet per gli acquisti, una graduatoria che vede il Trentino Alto Adige (58%) e la Lombardia (56%) ai primi posti. La pratica degli acquisti online si è dunque radicata anche nella routine degli isolani, evidenziando un cambiamento significativo nelle abitudini di consumo e nell’uso dei dispositivi fissi e mobili.
Uno dei fattori che ha favorito il boom del commercio elettronico è stata, infatti, proprio l’evoluzione dei device portatili, che da semplici strumenti di comunicazione si sono trasformati in veri e propri computer sempre disponibili per svolgere attività lavorative, guardare film e video e persino giocare al blackjack e agli altri svaghi tipici delle sale in maniera più pratica e veloce, eliminando la necessità di essere fisicamente seduti al tavolo per incontrare altri appassionati di questi giochi. Il potenziamento della banda larga e la disponibilità di smartphone e tablet sempre più efficienti ha avuto un enorme impatto anche in ambito commerciale, spingendo in alto i dati di vendita di e-commerce e marketplace, ritenuti grazie a questo passaggio più facili da raggiungere e da utilizzare anche dagli utenti meno esperti.
E-commerce, i dubbi e i problemi per le aziende
Nonostante gli evidenti risultati positivi, il dossier si concentra anche sulle sfide che le imprese sarde affrontano nell’abbracciare l’e-commerce. I costi iniziali per avviare attività online sono infatti spesso superiori ai benefici attesi, una difficoltà segnalata da molte aziende che finisce molte volte per disincentivare il passaggio all’online o per rendere difficile la permanenza sul mercato.
I costi logistici, il quadro legislativo e i problemi legati ai pagamenti online rappresentano poi ulteriori elementi di difficoltà per le imprese, che molto spesso non riescono a muoversi all’interno della giungla normativa riguardante il settore e riscontrano problemi nella gestione dei tanti servizi necessari per portare avanti l’attività in rete.
Cosa acquistano i sardi online
Per quanto riguarda le preferenze di acquisto online dei sardi, queste riflettono la diversità dei loro interessi. Ben il 62% si dedica, per esempio, all’acquisto di abbigliamento e scarpe, una percentuale decisamente più alta rispetto ad altre categorie merceologiche: “solo” il 28% si orienta infatti verso articoli per la casa, il settore tecnologico attrae il 23% degli acquirenti con acquisti di pc e cellulari, mentre il mondo dell’intrattenimento vede il 22% che opta per film e il 21% per libri, riviste e giornali cartacei. Cosmetici, articoli sportivi, pasti e cibo dalle rivendite di prossimità sono tra gli altri articoli popolari.
Sebbene il numero di consumatori online sia in crescita, attualmente la percentuale di imprese in Sardegna che vende propri prodotti e servizi online si ferma al 22,4%, una percentuale da migliorare anche attraverso attività di stimolo all’iniziativa imprenditoriale, soprattutto nei confronti delle PMI e delle imprese artigiane, e incentivi che consentano alle piccole realtà di adeguarsi alle nuove dinamiche di vendita online. Si è notato infatti un crescente interesse delle realtà più piccole nel cogliere le opportunità offerte dalle trasformazioni dei canali di vendita indotte dalla tecnologia, con molte imprese di piccole dimensioni che, seppur inizialmente coinvolte in attività amatoriali di vendita online, hanno successivamente trasformato la loro passione in imprese regolari.
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