CAMPODIPIETRA – Presentato oggi a Campodipietra il Masterplan per il recupero dei tratturi molisani. 6 tratturi, 2 bracci e 2 tratturelli che collegano Puglia, Abruzzo e Molise, per un totale di 325 km di percorsi ripristinati e ripercorribili: questi gli elementi al centro del masterplan per il recupero dei tratturi molisani firmato dal raggruppamento incaricato costituito da Stefano Boeri Architetti, Technital, Cooprogetti Società Cooperativa, MATE Società Cooperativa, Studio Silva S.r.l., Architetto Luigi Valente, Geoprove e Nostoi.
L’intervento, partito da un’attenta fase di analisi del territorio e sviluppato in collaborazione con 59 comuni molisani aderenti al CIS, mira a collegare i sentieri a livello regionale e nazionale ricomponendo i sedimi, attraverso la delimitazione dei bordi con specie vegetali autoctone, che rendano nuovamente riconoscibili i tracciati storici dando vita a un sistema di 2631 ettari di corridoi ecologici della biodiversità. Il progetto di riqualificazione dei tratturi molisani, infine, ha anche lo scopo di definire le linee guida per la gestione, con nuove modalità di cogestione pubblico-privato e rilanciando il ruolo dell’operatore agricolo quale figura centrale per il mantenimento nel tempo delle caratteristiche del tratturo.
Individuando i tratti omogenei dei paesaggi dei tratturi (prato-pascolo, bosco, prato stabile, urbano, borgo), il progetto per il recupero del percorso tratturale, quindi, si pone come un intervento di rigenerazione e salvaguardia degli elementi storico-identitari presenti, di connessione tra i vari borghi storici attraverso una percorribilità accessibile e riconoscibile, e di implementazione dei tratturi come corridoi ecologici e paesaggi della biodiversità, in un’ottica di forestazione urbana nazionale che riattivi il territorio attraverso la natura.
Questo il commento dell’architetto Stefano Boeri: «Il ripristino e il rilancio dei tratturi molisani come rete di cammini lenti, come grande corridoi ecologici, come opportunità di valorizzazione dei piccoli borghi, rappresenta oggi una sfida straordinaria. La rete dei tratturi molisani e la sua origine nelle pratiche di transumanza possono diventare un potente attrattore nel mondo di un turismo attento all’ambiente, alla natura, ai paesaggi urbani storici. Una sfida che a tutti gli effetti colloca il piano di riqualificazione dei tratturi molisani nel grande progetto di Parco Italia, che mira a collegare tra loro tutte le aree protette del nostro territorio».
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