“Minori stranieri non accompagnati: stato dell’arte e problemi irrisolti” è il tema del dibattito in programma martedì 20 febbraio alle 18.00 nella Sala riunioni di via Machiavelli 120/A. Promosso dall’associazione “Socialismo Diritti Riforme ODV” nell’ambito del progetto “Il Martedì di SDR”, l’incontro sarà animato da Grazia Maria De Matteis, già Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Sardegna, e dai tutori Sergio Nuvoli e Carla Cancellieri. L’iniziativa intende approfondire una realtà poco indagata con problematiche legate all’accoglienza, alla integrazione e alla salute di ragazzine e ragazzini giunti in Sardegna spesso dopo un lungo e traumatico viaggio. Secondo le stime, nell’isola sono circa 400, prevalentemente di sesso maschile, affidati a tutori e tutrici volontarie, il cui numero risulta insufficiente alle necessità e con un carico di responsabilità che rende il loro impegno totalizzante.
“Il 2023 – osserva Paola Melis, presidente di SDR ODV – ha registrato la presenza in Italia di circa 24mila minori stranieri non accompagnati. Si tratta nella maggior parte dei casi di ragazzini, spesso di 12/13 anni, che arrivano nel nostro Paese nei modi più disparati. L’89% sono maschi. La percentuale delle ragazzine pur essendo bassa tende ad aumentare. Il numero più elevato si trova in Sicilia segue la Lombardia ed in particolare l’area metropolitana di Milano. L’Italia è l’unico paese europeo che nel 2017 si è dotato di una normativa specificamente rivolta ai minori stranieri non accompagnati. La legge ha l’obiettivo di rafforzare gli strumenti di tutela riconosciuti dall’ordinamento italiano in loro favore, come il divieto di respingimento, tuttavia sono diversi gli aspetti problematici che non hanno trovato ancora una soluzione soddisfacente”.
“Il tema al centro del dibattito – rileva Maria Grazia Caligaris, coordinatrice del “Martedì” – intende richiamare l’attenzione sulle difficoltà che incontrano queste bambine e bambini (poco meno del 40% hanno dai 7 ai 14 anni) provenendo da Paesi, come Egitto, Ucraina, Tunisia, Gambia e Guinea, e culture molto diverse dalla nostra e provati dalle condizioni fisiche e psicologiche che hanno dovuto sperimentare durante il viaggio. Un’occasione di conoscenza e di riflessione su una problematica di particolare attualità”.
Fonte: comunicato stampa
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