ROMA – “Il Governo se vuole seguire la strada del libero mercato dovrà intervenire per riportare un minimo di razionalità nel far west delle società fatturatrici”. Lo ha affermato il deputato e responsabile economico della Lega, Alberto Bagnai, a “Start” su Sky Tg24, intervenuto sul tema del mercato tutelato nell’energia. “Dobbiamo capire di quale concorrenza stiamo parlando”, ha detto Bagnai. “Stiamo parlando della concorrenza di circa 600 aziende che si interfacciano sul mercato finale, a fronte di poche aziende che si occupano dell’effettiva produzione di materie energetiche. Nessun altro stato europeo ha numeri simili: una media di una trentina di rivenditori per regione, che fanno pratiche commerciali aggressive e spesso scorrette. Siamo arrivati a questo livello di pressione. E’ un mercato inefficiente con imprese che marginano poco e che per sopravvivere devono accaparrarsi dei clienti che non sono stati informati adeguatamente”.
Bagnai ha ricordato che se si è arrivato a questo punto è perché “c’è di mezzo la direttiva europea che dispone la liberalizzazione del mercato dell’energia, ma che nasce in tempi lontani, quando l’attuale Senatore a vita Mario Monti era membro della Commissione Santer, e in Italia avevamo il Governo Dini. Penso comunque che eventi bellici e postumi di eventi traumatici di altro tipo rendano abbastanza inopportuno passare ora al regime di libero mercato, che in questa fase oggettivamente rischierebbe di alimentare tensioni inflazionistiche. L’Europa da un lato, via BCE, combatte queste tensioni mandandoci in recessione con tassi troppo alti, e dall’altro, via Commissione, le alimenta imponendoci tappe forzate sul percorso della liberalizzazione, con la velata minaccia di ritorsioni sul PNRR, e senza una analisi accurata dell’effettiva struttura del nostro mercato”.
Comment here