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Legge di Bilancio: cosa prevede la manovra per il 2024

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Più di 11 milioni di italiani dichiarano di non sapere praticamente nulla sulla Legge di Bilancio 2024. È questo il dato più importante dell’indagine effettuata dagli istituti mUp Research e Norstat che fa emergere un quadro alquanto preoccupante, considerando che la manovra allo studio del governo contiene al suo interno diverse e importanti misure: da quelle legate ai figli e alle famiglie, fino ad arrivare al lavoro e alle pensioni.

Eppure, il contenuto e le ripercussioni (positive o negative) riguardano tutti noi, lavoratori e pensionati, disoccupati o lavoratori a termine, studenti e malati. Complice anche la difficoltà in se della materia, agevolato dal fatto che ormai nel dibattito pubblico in tv e sule testate giornalistiche, sia difficile capire quali siano le criticità e i punti forti, dal omento che maggioranza e opposizione sventolano solamente ciò che più interessa ognuna delle parti, col lo scopo di tirare l’acqua la proprio mulino piuttosto che chiarire gli aspetti di una manovra delicata.

Approvata dal Consiglio dei ministri lo scorso 16 ottobre, e dopo diversi rimaneggiamenti, la legge di Bilancio 2024 è stata presentata lunedì 30 ottobre dal governo in Senato. La misura più importante e più costosa della legge di Bilancio per il 2024 è la conferma degli taglio dei contributi previdenziali (il celebre cuneo fiscale) per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 35 mila euro (escluso il lavoro domestico). Restano dunque gli sconti in busta paga varati alla metà di quest’anno. L’unica differenza sostanziale è che lo sgravio non avrà effetto, come avrà invece quest’anno, sulle tredicesime del 2024.

Di sicuro nel 2024 avrà luogo la riforma dell’IRPEF che punterebbe all’aliquota unica.  Per il momento rimangono gli scaglioni di reddito e le aliquote vengono ridotte da quattro a tre. Si pagherà il 23% fino a 28 mila euro di reddito annuo lordo, il 35% per i redditi tra 28 e 50 mila euro, il 43% oltre i 50 mila euro. In pratica viene assorbito nel primo scaglione il secondo, che prima tassava con il 25% i redditi tra 15 e 28 mila euro.

Per quanto concerne il Superbonus edilizio, nonostante il governo abbia mostrato spiragli di apertura, nell’attuale legge di bilancio non è previsto lo spostamento della scadenza di fine anno per chiudere i lavori.

Cosa cambierà in positivo

Tra le note positive troviamo i famosi dieci miliardi  destinati al rinnovo per il prossimo anno del taglio del cuneo fiscale-contributivo ( 7% per i redditi fino a 25 mila euro e 6% per i redditi fino a 35 mila euro). In soldoni, tutto ciò comporterà un beneficio netto di mille euro in più all’anno nelle buste paga degli italiani e, facendo un paragone, ci ritroviamo ad avere una cifra  pari agli 80 euro di Renzi.

Aumenta il bonus asili nido a 3.600 euro annui per i nati dal 1 gennaio 2024, purché nel nucleo vi sia un altro figlio sotto i 10 anni e l’Isee familiare sia inferiore a 40 mila euro. Ci sarà un mese in più di congedo parentale per i genitori con figli fino a sei anni, retribuito al 60%. Calerà a 70 euro il canone RAI, ma resterà sempre in bolletta.

Per le imprese che assumeranno nuovi dipendenti, verranno applicati nuovi incentivi: la deduzione per le nuove assunzioni viene portata al 120% e può raggiungere il 130% se riguardano le categorie deboli.

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