CAMPOBASSO – “I benefici ambientali dell’agricoltura biologica”, questo il tema del seminario tenutosi ieri (27 ottobre) nella sala conferenze di Coldiretti Molise a Campobasso. Inserito nel progetto AGRISMART, l’incontro ha visto la partecipazione di decine di soci imprenditori agricoli, parte in presenza e parte collegati in modalità conference, grazie ad una piattaforma WEB attivata dalla struttura informatica di Coldiretti Molise.
Il progetto AGRISMART è stato Ideato in collaborazione fra Coldiretti Molise, l’Ente di Formazione “Scuola e Lavoro” di Termoli ed Impresa Verde Molise srl, la Società di servizi di Coldiretti Molise, e presentato nell’ambito dell’avviso pubblico PSR 2014-2020 Misura 1. Sottomisura 1.2, Intervento 1.2.1 Attività “dimostrative” e “informative” mirante a fornire supporto informativo alle aziende agricole e zootecniche che operano in regione.
Il Progetto si compone di una parte “informativa”, mediante seminari, e una “dimostrativa” che prevede visite/eventi in aziende agricole molisane. Le tematiche oggetto di formazione, sia nella loro parte teorica in aula che pratica nelle visite aziendali, sono: l’ambiente, l’innovazione ed i cambiamenti climatici.
Il seminario tenuto ieri, rientrante nella tematica “ambientale”, ha visto la partecipazione, in veste di relatori del Prof. Antonio De Cristofaro, ordinario di Entomologia agraria presso l’Unimol, e dal Prof. Filippo De Curtis, associato di Patologia vegetale presso la stessa Università. A fare gli onori di casa il Presidente ed il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Claudio Papa e Aniello Ascolese, nonché il funzionario responsabile della Politica agricola comune (Pac), Fernando Liberatore.
Molto apprezzati gli argomenti trattati dai docenti universitari che si sono addentrati, in maniera chiara ed esaustiva, nello specifico della materia, affrontando le attualissime tematiche della sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’agricoltura bio nonché della gestione dei patogeni in agricoltura biologica all’interno delle diverse filiere. Al di là dei tecnicismi, entrambi i docenti hanno sottolineato le peculiarità dell’agricoltura “biologica” che mirando a produrre alimenti con sostanze e processi naturali, tende ad avere un impatto ambientale limitato, in quanto favorisce ad usare l’energia e le risorse naturali in modo responsabile, conservare la biodiversità e gli equilibri ecologici regionali, migliorare la fertilità del suolo e mantenere la qualità delle acque, solo per citarne alcune.
Partendo sempre dal rispetto della natura e dell’ecosistema che ci circonda, “non dobbiamo tuttavia dimenticare – ha affermato il Direttore Ascolese – che il fine cui giustamente tendono gli imprenditori agricoli è quello di fare reddito. Un obiettivo – ha aggiunto – che di questi tempi sembra essere spesso disatteso, viste le molteplici difficoltà che gli imprenditori agricoli si trovano a dover affrontare: danni da fauna selvatica, aumento esponenziale dei costi di produzione, mancanza di infrastrutture, guerra, oltre ai cambiamenti climatici in atto. Problematiche – ha aggiunto il Presidente Papa – che urgono risposte rapide e concrete da parte di chi ci governa a cominciare dal livello regionale, cui abbiamo più volte sollecitato interventi mirati a tutela non solo delle aziende e della categoria ma anche dell’intera cittadinanza come nel caso dell’aumento esponenziale del numero di cinghiali che oltre a distruggere interi raccolti, sono sempre più spesso causa di incidenti stradali, anche mortali, ed aggressioni all’uomo”.
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